È stato firmato il primo contratto nazionale degli attori

Il Ccnl è stato siglato dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali


Dopo i propositi espressi recentemente nella conferenza stampa di Unita, il sindacato degli attori, uno dei primi risultati sarebbe stato raggiunto. Anche gli attori avranno un contratto di lavoro di categoria. A quanto si apprende dall’ANSA è stato infatti firmato il primo contratto collettivo nazionale delle attrici e degli attori. Il Ccnl è stato siglato dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali.

Il contratto, oltre alle organizzazioni confederali di settore di Cgil, Cisl e Uil e dei datori di lavoro, Anica, Apa e Ape, ha visto sedere al tavolo della trattativa anche una delegazione di attori. Tra loro, si apprende, Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Pietro Sermonti e, soprattutto, Giulio Scarpati, il primo ad impegnarsi per proseguire la battaglia per un contratto collettivo, lanciata da Gian Maria Volonté.

Attori e produttori si impegnano a costituire un tavolo di lavoro sull’evoluzione delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale: nel frattempo, si apprende, il contratto nazionale firmato dalle parti prevede che, fatte salve le esigenze di post produzione o di montaggio, sono considerate illegittime le estrazioni di parti di recitazione o di campionamento dell’immagine o della voce degli interpreti per sviluppare o addestrare algoritmi di intelligenza artificiale.

Forme contrattuali, minimi salariali e modalità operative con cui la prestazione degli interpreti si espleta, regolamentazione dell’IA, ma anche la promozione delle pari opportunità e la prevenzione della violenza di genere, anche attraverso l’utilizzo dell’intimacy coordinator. Lo prevede il contratto degli attori in cui si mette anche nero su bianco l’impegno a non discriminare le persone LGBTQ+. Le parti, si legge nel contratto, “si impegnano al rispetto della parità di genere e per le persone Lgbtq+ e nella abolizione di differenze di trattamento, sia nell’accesso alle figure professionali disciplinate dal presente contratto, sia nella retribuzione” e si impegnano al rispetto della normativa o al suo ampliamento o aggiornamento dei protocolli volti a “contrastare qualsiasi disparità, il gender gap e a prevenire e sanzionare qualsiasi forma di molestia sul lavoro, anche attraverso l’utilizzo dell’intimacy coordinator”.
Più in generale il contratto è destinato a tutti gli interpreti di “opere cineaudiovisive, aventi contenuto creativo” e quindi ad opere che siano destinate sia alla distribuzione e proiezione in sala sia alla tv, pubblica o privata e streamer.

redazione
20 Dicembre 2023

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