E’ morto all’età di 86 anni lo scrittore americano Gore Vidal, anche sceneggiatore (Ben-Hur di William Wyler, il Caligola di Tinto Brass e Dimenticare Palermo di Francesco Rosi) e autore di testi per il teatro, oltre che attivista politico, celebre per aver scandalizzato l’America. E’ stato il nipote a dare la notizia della scomparsa, a causa delle complicazioni di una polmonite. Vidal si è spento nella sua casa di Hollywood dove, dopo la morte del suo compagno Howard Austen, si era trasferito dall’Italia dove aveva trascorso oltre 30 anni, tra Roma e nella sua famosa villa di Ravello. Era apparso anche in Roma (1972) di Federico Fellini.
Vidal ha pubblicato 25 romanzi, opere teatrali, opere incentrate sui personaggi sia della storia americana – come il romanzo “Lincoln” – che dell’antica Roma, come il romanzo sull’imperatore Giuliano, scritto appunto in Italia, che fu uno dei suoi principali best seller.
Ad appena 20 anni scandalizzò l’America puritana del dopoguerra con il libro “The City and the Pillar” (1948), tradotto in Italia come “La statua di sale”, in cui si racconta la storia, con tratti fortemente autobiografici, di un giovane che scopre la propria omosessualità. Dopo lo scandalo suscitato da “La statua di sale”, Vidal cominciò a lavorare come autore televisivo e teatrale. Assunto alla MGM nel 1956, tre anni più tardi venne a Roma, a Cinecittà , dove William Wyler stava dirigendo il remake di Ben-Hur, con Charlton Heston. Vidal accettò, insieme con lo sceneggiatore Christopher Fry, di rivedere lo screenplay originale di Karl Tunberg, a patto che la Metro Goldwin Mayer acconsentisse a rescindere il suo contratto con due anni di anticipo così da potersi dedicare nuovamente alla narrativa. Il suo contributo alla sceneggiatura, per nulla marginale, non è mai stato accreditato dall’Associazione degli sceneggiatori che hanno negato il riconoscimento sia a Vidal sia a Fry. Lo scrittore è tornato sulla vicenda nei suoi due libri di memorie “Palinsesto” (1994) e “Navigando a vista” (2006), ricordando in particolare l’inimicizia che correva tra Heston e Stephen Boyd, secondo lui dovuta a un rifiuto sessuale del primo nei confronti del secondo. Tuttavia Charlton Heston ha sempre negato che lo scrittore fosse stato seriamente coinvolto nella sceneggiatura
Impegnato in politica come molti membri della sua famiglia, tra cui suo padre, Vidal era ovviamente di idee liberali. Si candidò al Congresso nel 1960 senza essere eletto. Più di recente si era pronunciato per l’impeachment del presidente George W. Bush. Aveva anche preso forte posizione dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre.
Tra le sue sceneggiature figurano gli adattamenti di testi di Tennessee Williams come Improvvisamente l’estate scorsa (1959), che valse la nomination a Katharine Hepburn e Elizabeth Taylor e La poiana vola sul tetto di Sidney Lumet (1970). Due suoi testi: Un marziano sulla Terra (1957) e L’amaro sapore del potere (1964) furono film di successo. Il primo è una satira della paura del comunismo e del maccaritismo con Jerry Lewis nel ruolo di un alieno che vuole visitare la Terra durante la guerra civile ma atterra cento anni dopo. L’amaro sapore del potere è interpretato da Henry Fonda, Lee Tracy e Cliff Robertson. E’ la storia di due politici, uno idealista e l’altro privo di scrupoli, che si fronteggiano per ottenere la candidatura alla presidenza cercando l’appoggio del presidente uscente che muore all’improvviso prima della fine del mandato.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk