L’attore Mario Valdemarin, grande interprete teatrale cresciuto alla scuola di Giorgio Strehler, protagonista di molti film in costume del periodo d’oro di Cinecittà Hollywood sul Tevere e di numerosi sceneggiati Rai, è morto questa mattina all’ospedale Umberto I di Roma all’età di 97 anni. I funerali si terranno domani, mercoledì 13 dicembre, alle ore 15, nella chiesa di San Bellarmino nel quartiere Parioli.
Nato a Romans d’Isonzo (Grorizia) il 30 dicembre 1926 (alcune biografie riportano erroneamente la data 31 dicembre 1931) Mario Valdemarin, dotato di una bella presenza e fascino, aveva iniziato la carriera agli inizi degli anni ’50 come interprete di fotoromanzi e aveva avuto una certa notorietà nel 1957 come campione nella trasmissione televisiva di Mike Bongiorno Lascia o raddoppia?, dove si presentò come esperto di film western.
Valdemarin fece parte della Compagnia dei Giovani di Strehler, esordì al cinema con un ruolo in Nata di marzo (1958) di Antonio Pietrangeli, per recitare poi in una quarantina di titoli fino agli anni ’70 con ruoli spesso da caratterista: tra gli altri La grande guerra (1959) di Mario Monicelli; Vacanze d’inverno (1959) di Camillo Mastrocinque, Arrangiatevi (1959) di Mauro Bolognini, Ercole alla conquista di Atlantide (1961) di Vittorio Cottafavi, Una spada nell’ombra (1961) di Luigi Capuano (1961), La leggenda di Fra Diavolo (1962) di Leopoldo Savona, Sandokan, la tigre di Mompracem (1963) di Umberto Lenzi (1963), Berlino: appuntamento per le spie (1965) di Vittorio Sala, Io, io, io… e gli altri (1966) di Alessandro Blasetti, Per un dollaro di gloria (1966) di Fernando Cerchio, La città dell’ultima paura (1975) di Carlo Ausino (1975).
Valdemarin è stato anche un interprete di storici sceneggiati in bianco e nero della Rai come Il Leone di San Marco (1969), …e le stelle stanno a guardare (1971), Una pistola nel cassetto (1974), Sotto il placido Don (1974), Anna Karenina (1974), La contessa Lara (1975).
È stato giornalista, critico cinematografico, produttore ma per tutto il settore era il più autorevole e stimato analista dei dati del Box Office
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