E’ morto il regista John Singleton

Il registra John Singleton è morto all’età di 51 anni. La famiglia ha deciso di staccare il respiratore che lo teneva in vita dopo il violento ictus che lo aveva mandato in coma. Dopo un’iniziale smentita da parte del suo ufficio stampa, la famiglia ha confermato la notizia sui social. “Siamo grati ai suoi fan, ai suoi amici e ai suoi colleghi per l’amore e le preghiere durante questo periodo incredibilmente difficile. Vogliamo ringraziare tutti i medici del Cedars Sinai per le impeccabili cure che ha ricevuto”. Singleton ha esordito a 23 anni con l’esplosivo Boyz ‘n the Hood del 1991, titolo che a cui la sua fama resterà per sempre legata anche dopo la svolta commerciale e che lo fece considerare per un certo tempo come l’erede di Spike Lee. Nato a Los Angeles il 6 gennaio del ’68, Singleton è stato il primo regista afroamericano nominato all’Oscar e anche il più giovane, con una doppia candidatura per la migliore regia e la miglior sceneggiatura. Nel 1993 dirige Janet Jackson e Tupac Shakur in Poetic Justice, delicato dramma al femminile, mentre nel 1995 realizza il duro L’università dell’odio, interpretato tra gli altri dalla supermodella Tyra Banks. Nel 1997 dirige Rosewood, dramma sul razzismo, inedito in Italia. Nel 2000 Singleton cambia strada e s’inserisce nel circuito commerciale con Shaft, remake di uno dei più noti film blaxploitation, ossia Shaft il detective (1971). L’anno successivo arriva Baby Boy – Una vita violenta, duro atto d’accusa contro il “machismo” degli uomini afroamericani. Nel 2003 è chiamato alla guida del blockbuster 2 Fast 2 Furious, sequel di Fast and Furious. Nel 2008 gli viene affidata la regia del film A-Team, tratto dall’omonima serie televisiva degli anni ’80. In ottobre però Singleton abbandona il progetto, realizzato infine da Joe Carnahan. Torna alla regia nel 2011 con il thriller Abduction – Riprenditi la tua vita. E’ stato anche produttore e sceneggiatore.