Il regista argentino naturalizzato brasiliano Hector Babenco è morto questa mattina in un ospedale di San Paolo del Brasile. Aveva 70 anni. Candidato all’Oscar nel 1986 per Il bacio della donna ragno, Babenco si era sottoposto due giorni fa ad un intervento chirurgico nell’ospedale sirio-libanese della capitale paulista. “Stava bene ma poi ha avuto un arresto cardiaco”, ha detto Denise Winther, produttrice della HB Filmes, la società creata da Babenco. Tra i suoi film più celebri, Giocando nei campi del Signore, ambientato nella giungla amazzonica, Cuore illuminato, in concorso a Cannes nel 1998, Carandiru, sulla strage compiuta nell’omonimo carcere brasiliano, e Il passato.
Héctor Babenco era nato a Mar del Plata il 7 febbraio 1946 da padre argentino di origini ucraine e da madre polacca di origine ebraica. Nel 1980, in Brasile realizza Pixote – La legge del più debole, ma è Il bacio della donna ragno (1984), tratto dall’omonimo romanzo di Manuel Puig, a portarlo al successo internazionale. Il film descrive la relazione ambigua e sofferta, fatta di fascinazione e repulsione, che si instaura tra due detenuti: un omosessuale e un dissidente politico, rinchiusi in un carcere durissimo durante la dittatura militare brasiliana negli anni ’70. William Hurt vinse l’Oscar come miglior attore e il premio per la miglior interpretazione maschile al 38º Festival di Cannes per il suo personaggio, quello del gay Molina, mentre l’intellettuale marxista era interpretato da Raul Julia.
Trasferitosi negli Stati Uniti, dopo l’Oscar, Babenco girò Ironweed (1987), storia di emarginati in una grande città statunitense. Del 1991 è Giocando nei campi del Signore, un dramma ecologista ambientato nella giungla amazzonica. Di nuovo in concorso al Festival di Cannes nel 1998 con Cuore illuminato e nel 2003 con Carandiru, fu invitato alla Festa del Cinema di Roma nel 2007 con Il passato dal romanzo di Alan Pauls (leggi l’intervista di Cinecittà News)
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