‘Dustur’ in concorso al Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina

Il film di Marco Santarelli, distribuito da Luce Cinecittà, è programmato nella sezione Extr’A tutta italiana. Tra le anteprime del Festival, a Milano dal 4 al 10 aprile, l’eco-thriller di Kim Ki-duk


Giunto alla 26ma edizione, il Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina porterà a Milano, dal 4 al 10 aprile, 50 titoli, quasi tutti sottotitolati in italiano, provenienti da Africa, Asia e America Latina. Quest’anno il FCAAAL sintetizza la sua proposta culturale nel claim “Designing Futures” (ispirato al titolo evocativo dell’ultimo LagosPhoto Festival).In occasione della XXI Triennale, per la prima volta l’Opening Night del Festival, il 4 aprile, si terrà presso la sede della Triennale di Milano, nella sala del Teatro dell’Arte, con la proiezione in anteprima italiana dell’ultimo film di Takeshi Kitano, Ryuzo and the Seven Henchmen (Ryuzo e i sette compari), commedia leggera e divertente.
La giuria del Festival è composta da Emanuela Martini (direttrice del Torino Film Festival), dall’attrice italofilippina Alessandra De Rossi e da Alex Moussa Sawadogo, direttore di Afrikamera Berlin.

Tra le anteprime in programma nella sezione fuori-concorso Flash, Stop – film acclamati dalla critica o premiati nei maggiori festival internazionali – l’ultima provocazione di Kim Ki-duk, che torna al cinema a basso budget con un film girato e montato da solo. Un eco-thriller sugli effetti di Fukushima, denuncia degli errori umani contro la natura.
E dall’Indonesia, un altro maestro del cinema asiatico, Garin Nugroho con Chaotic Love Poems, che ci racconta la società indonesiana degli ultimi trent’anni giocando con gli stili cinematografici delle diverse epoche che attraversa.

Dal Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, due prime europee: Rosa Chumbe del cino-peruviano Jonatan Relayze Chiang (Miglior Film al Festival di Lima e Premio Fipresci a Montréal), racconto di polizia e miracoli a Lima attraverso la storia di Rosa, agente di polizia con il vizio del gioco; e We’ve Never Been Kids di Mahmood Soliman, documentario che racconta 13 anni di vita di Nadia e dei suoi tre figli, mostrando nel corso del tempo gli anni più caldi della storia moderna dell’Egitto. In anteprima italiana, invece, un film dall’Afghanistan, Mina Walking di Yosef Baraki a breve in distribuzione in Italia. Il film racconta la storia di una ragazza di 12 anni, Mina, piena di energia, tenace e ribelle alle prese con la severità della vita in un paese devastato dalla guerra.

Il Concorso Extr’A presenta film di registi italiani girati nei tre continenti o che hanno come soggetto le tematiche dell’immigrazione e dell’integrazione. Nell’elenco figura Dustur di Marco Santarelli, distribuito e coprodotto da Istituto Luce Cinecittà, che ci porta nella biblioteca del carcere di Bologna, dove un gruppo di detenuti musulmani partecipa a un corso organizzato da insegnanti e volontari sulla Costituzione italiana. Dopo il festival Dustur sarà in programmazione allo Spazio Oberdan dal 13 al 17 aprile. Il 13 aprile, proiezione ore 21.15, il regista del film sarà presente in sala.
Le altre opere di Extr’A, che concorrono al Premio Razzismo brutta storia, dell’associazione omonima e le librerie Feltrinelli, sono: La Belle at the Movies di Cecilia Zoppelletto, Devil Comes to Koko di Alfie Nze, Ihsane e il paese di papà di Nicoletta Manzini, Loro di Napoli di Pierfrancesco Li Donni, Monte Gourougou di Bruno Rocchi, Il Murran. Masai sulle Alpi di Sandro Bozzolo, My Name is Adil di Adil Azzab, La sedia di cartone di Marco Zuin, Show All This to the World di Andrea Deaglio, Su campi avversi Andrea Fenoglio, Matteo Tortone e Tjamparanjani di Miko Meloni.

Tra le commedie della sezione “E tutti ridono…” Monk Comes Down the Mountains, un film di arti marziali, con immagini di grande potenza visiva, humour e un tocco di zen, firmato da Chen Kaige (Addio mia concubina) e campione d’incassi in Cina con 7 milioni di dollari nella sola giornata di apertura, 4° film al mondo per incassi nel 2015.
La sezione tematica “Designing Futures” propone una selezione di film in anteprima italiana sui movimenti rivoluzionari politici, sociali e artistici dell’Africa contemporanea, che esprimono la voce di nuove generazioni di filmmaker metropolitani nati in Africa e cresciuti nel mondo.
Infine il Concorso Cortometraggi Africani ospita i migliori film brevi realizzati da registi provenienti da tutta l’Africa e dalla diaspora.

Si inserisce nella XXI Triennale anche la mostra fotografica “Designing Africa 3.0”, presentata dalla African Artists’ Foundation che porta al Festival, per la prima volta in Italia, un’ampia selezione di fotografie dalla VI edizione del LagosPhoto Festival, ospitata al Festival Center nel Casello Ovest di Porta Venezia
Per la prima volta il Festival ha lanciato un contest video #Italy2050 che è stato online su Zooppa fino al 21 marzo e ha invitato la community di creativi a raccontare attraverso un video di massimo 2 minuti l’Italia multiculturale e tecnologica di domani. Un contest senza nessuna restrizione stilistica, che ha permesso di sperimentare, liberare creatività e immaginazione. Maggiori informazioni sui premi nel comunicato dedicato.
I luoghi del Festival sono: Auditorium San Fedele; Spazio Oberdan; Cinema Palestrina, Institut Français-Milano/Cinémagenta63; Triennale di Milano – Teatro dell’Arte; Festival Center, Casello Ovest di Porta Venezia.
Il programma è consultabile su www.festivalcinemaafricano.org 

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