Una storia singolare. Una piccola, grande avventura nel segno dell’amore per il cinema e per la cultura. E’ quella vissuta e portata avanti con tenacia dai giovani Samuele Govoni e Stefano Muroni, ex-studenti del liceo Carducci di Ferrara ora indirizzati nel campo della recitazione.
Nel 2008, i due ragazzi sono in quinta superiore, e leggono sul giornale una notizia che li entusiasma: sta per nascere il progetto Cinema e Storia/100 + 1. Cento film e un paese, l’Italia con l’obiettivo è quello di ripercorrere la piccola e la grande storia del Novecento insieme agli studenti degli istituti superiori di Roma e provincia, attraverso il grande cinema italiano. E’ un’iniziativa promossa dalla Provincia di Roma-Progetto ABC e Assessorato alle Politiche della Scuola, con le Giornate degli Autori, in collaborazione con Cinecittà Luce e con la DG Cinema del MiBAC, rivolta agli Istituti superiori di Roma e provincia.
Studenti e docenti, grazie alla partecipazione di registi, attori, critici e storici, vivranno durante l’anno momenti di riflessione e di confronto per approfondire la storia del paese e magari per rileggere il presente attraverso immagini, storie, personaggi ed emozioni che fanno parte del cinema italiano dal secondo dopoguerra in poi.
I due ragazzi sono curiosi, e vanno subito a informarsi: “Leggendo il comunicato – racconta Samuele – e il manifesto degli Autori siamo risaliti alla selezione originaria. Abbiamo notato che questi ‘100+1’ film non erano solo pellicole per cinefili ma anche punti di partenza per capire la storia del nostro Paese, il nostro cinema e la nostra società. Li abbiamo acquistati tutti, uno per uno, per noi. Abbiamo regolarmente acquistato gli 88 che c’erano in commercio e gli altri, che non erano disponibili, li abbiamo masterizzati”.
Fin qui, c’è la comunque rimarchevole passione di due giovani studenti di Scienze Sociali Indirizzo discipline dello spettacolo per la settima arte. Ma poi scatta un’idea: “Nella nostra scuola, di cinema, c’era poco e niente. Così abbiamo pensato che sarebbe stato bello donare questo patrimonio all’istituto, naturalmente in completa autonomia, senza rimborsi e non a scopo di lucro. Abbiamo copiato i film, facendo un lavoro preciso: per ogni film la copertina con la foto, la trama, le custodie numerate, come se si trattasse di una vera collana. E abbiamo creato, dopo una serie di ricerche, un libro/raccoglitore con vita e opere di ciascuno dei 47 registi. Credevamo che, se lo si fa a scopo di donazione, a uso scolastico limitandosi a una sola copia e avendo comunque acquistato l’originale, non ci fosse niente di illegale”.
Purtroppo, l’iniziativa dei ragazzi è destinata a una delusione: “La preside dell’istituto ci ha risposto che purtroppo non era possibile per la scuola avere materiale copiato”. Alla fine, però, la passione vince: “Sono riuscito a mettermi in contatto con l’Associazione delle Giornate – dice ancora Govoni – e grazie all’intervento di Fabio Ferzetti, Renata Santoro e Maurizio Sciarra il progetto ha comunque trovato una via d’uscita: loro lo hanno trovato straordinario, e ci hanno donato il cofanetto con 7 dei film che ora stanno distribuendo nelle scuole di Roma”.
Ufficializzata così l’iniziativa, è stato possibile, il 5 febbraio, organizzare a Ferrara una vera e propria conferenza stampa, durante la quale, nell’Aula Magna dell’istituto che ha raccolto oltre 120 studenti, è stato proiettato, oltre a un montaggio con scene selezionate dei 100 film, anche un documentario con interviste realizzate dagli stesso Govoni e Muroni. E il cofanetto, quello con i 7 film, è stato infine donato alla scuola: “Ma nello scatolone – dice ancora Govoni – noi abbiamo ancora pronti i 100+1 da noi masterizzati. Ad ogni modo, l’evento è stato molto emozionante. Abbiamo esordito come se fossimo in una sala cinematografica, al buio. Poi è partito il filmato, e abbiamo visto che gli studenti sono riusciti a emozionarsi con quelle scene così assemblate, anche senza preambolo. Dalle nostre interviste, è emerso che alcuni ragazzi neanche conoscono Antonioni o Fellini. Ma tutti hanno convenuto che sarebbe fondamentale integrare il cinema nel programma di studi. Pensiamo ad esempio a come Uomini contro di Rosi possa contribuire all’insegnamento sulla Prima Guerra Mondiale”.
C’è ancora spazio, dunque, per lo studio “classico”, su carta o in pellicola, nell’epoca di Internet, di Wikipedia e dell'”informazione con un click”? “Sì, non c’è paragone – risponde Govoni – Ciò che viene letto su carta, come ad esempio le informazioni che abbiamo messo nel nostro raccoglitore, resta infinitamente più impresso. Il principio è sempre la curiosità. Non solo nel cinema, ma in qualsiasi disciplina. Vi interessano il canto, la danza? Approfonditeli. Ora proveremo a estendere l’iniziativa anche all’altro liceo di Ferrara, l’Ariosto”, conclude.
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