Assente giustificato il guest director Paolo Virzì, impegnato a Los Angeles per la promozione de Il capitale umano in corsa per l’Oscar, tocca al neo direttore Emanuela Martini, affiancata da Davide Oberto, Massimo Causo e Savina Neirotti, presentare il 32° Torino Film Festival. “Punto di partenza del mio lavoro sono state le caratteristiche fondanti dei 3 direttori delle precedenti edizioni: il rigore di Nanni Moretti, la passione cinefila di Gianni Amelio, lo spirito pop di Paolo Virzì. A queste si è aggiunta la mia curiosità verso il nuovo e l’insolito, ma anche verso il vecchio”.
197 titoli in programma, di cui 65 lungometraggi opere prime e seconde, selezionati su circa 4mila film visionati. Ad aprire e chiudere il Festival rispettivamente: Gemma Bovery di Anne Fontaine nel quale la coppia Fabrice Luchini, il panettiere, e Gemma Arterton, la bella inglese, prendono spunto dal capolavoro di Flaubert; Wild di Jean-Marc Vallée, prodotto e interpretato da Reese Witherspoon, sceneggiato da Nick Norby, che ripercorre l’avventura della scrittrice Cheryl Strayed.
Il Gran Premio Torino verrà consegnato il 22 novembre a Julien Temple, regista britannico di film, documentari e video musicali, e subito dopo la cerimonia verrà proiettato Sex Pistols-Oscenità e furore.
15 i titoli in competizione in Torino 32 tra cui Frastuono di Davide Maldi, protagonisti due adolescenti e il potere della musica, e N-Capace di Eleonora Danco, esordio di un’autrice teatrale che lavora sugli intrecci di materia ed emozioni. In giuria, tra gli altri, Ferzan Ozpetek e Carolina Crescentini.
In Festa Mobile, sezione ricca di titoli piccoli o importanti, tra cui la commedia Magic in the Moonlight di Woody Allen, con Colin Firth e Emma Stone; l’insolito western The Homesman di e con Tommy Lee Jones; l’ultima interpretazione di James Gandolfini, The Drop; il thriller di Susanne Bier A Second Chance. Inoltre troviamo la banda di Boris – Ciarrapico, Torre e Vendruscolo – alle prese con Ogni maledetto Natale; Mirafiori Luna Park di Stefano Di Polito, prodotto da Mimmo Calopresti, con Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli nei panni di pensionati della Fiat e di nuovo l’industria automobilistica al centro del documentario Togliatti(Grad) di Gian Piero Palombini e Federico Schiavi; Prima di andar via di Michele Placido che amplia lo spettacolo teatrale di Flippo Gili sul suicidio; infine la versione restaurata di Profondo rosso di Dario Argento.
In Ritratti d’artista, un maestro della scena, un musicista, un attore, un filmmaker e uno scrittore sono fissati nel loro lavoro e passioni. Luca Ronconi in La scuola d’estate di Jacopo Quadri (ne parliamo in un altro articolo); Lucio Dalla in Senza Lucio di Mario Sesti; l’attore Carlo Colnaghi ne Il viaggio di Carlo di Daniele Segre; il documentarista Alberto Signetto in Walking with Red Rhino di Marilena Moretti;Tiziano Scalvi, creatore di Dylan Dog, in Nessuno siamo perfetti di Giancarlo Soldi.
L’ultimo lavoro di Volker Schlondorff, Diplomacy, sulla Parigi occupata dai nazisti si vedrà nella sottosezione ‘Torino incontra Berlino’.
“Cinque ritratti – operaie, mogli, puttane, matti, esodati – che mescolati l’uno all’altro tracciano un affresco di persone, dei loro diritti, difficili da maneggiare, dei loro rovesci, umani e civili”, così Virzì a proposito della sezione da lui curata ‘Diritti e Rovesci’ dove, oltre ai due film Luce di Costanza Quatriglio e Wilma Labate, sono previsti: Let’s go di Antonietta De Lillo, storia di Luca Musella, fotografo, operatore e scrittore, oggi esodato professionalmente ed emotivamente; Per tutta la vita di Susanna Nicchiarelli sulle coppie che per prime ricorsero 40 anni fa al divorzio e Il viaggio di Marco Cavallo di Erika Rossi e Giuseppe Tedeschi, denuncia della mancata chiusura di Ospedali psichiatrici giudiziari.
In After Hours, panoramica di film horror, thriller e noir troviamo In guerra di Davide Sibaldi, costato appena 6mila euro e girato nella Milano notturna e periferica. L’omaggio al 90enne Giulio Questi prevede un incontro con il regista e una rassegna di film tra cui alcuni recenti corti realizzati con la camera digitale. Accanto a Internazionale .doc torna Italiana.doc con 8 opere tra cui il ritratto del filosofo Paolo Virno (Luoghi comuni di Gomes e Ugolini); abitare a L’Aquila dopo il terremoto viene raccontato da Habitat-Note personali di Emiliano Dante; la vita di Marcella di Folco, presidente del Movimento italiano transessuali in Una nobile rivoluzione di Simone Cangelosi.
Il nuovo lavoro di Daniele Gaglianone, Qui, su un gruppo di persone impegnate contro la costruzione della TAV, è collocato in TFF doc/democrazia; CasaOz di Alessandro Avataneo , evento speciale, narra da vicino le vite di bambini colpiti da gravi malattie e delle loro famiglie.
3 i titoli italiani di Onde: La sapienza di Eugène Green, in concorso a Locarno, sui destini di due coppie durante un viaggio in Italia in cerca delle altezze del Borromini; Abacuc di Luca Ferri, con protagonista un personaggio grasso, silenzioso e solitario che vive tra la ferrovia e il cimitero; Jour et nuit di Tonino De Bernardi.
Si conclude infine la retrospettiva dedicata alla New Hollywood, il nuovo cinema americano 1967-1976.
Durante il TFF si terrà il 7° TorinoFilmLab Meeting Event (24/26 novembre) che prevede la presentazione dei progetti sviluppati durante l’anno, un mercato di coproduzione internazionale, momenti di networking e la premiazione dei migliori progetti con finanziamenti alla produzione e, da quest’anno , alla distribuzione.
L'incasso complessivo del Torino Film Festival è di 259mila euro, trend positivo tenuto conto della diminuzione degli schermi passati da 11 a 9
"Solo in questa città possono capitare cose come questa, peraltro a spese dei contribuenti. Davvero penoso", scrive su Facebook il senatore Pd Stefano Esposito
"Non so ancora quale ruolo avrà. Ho incontrato Iggy Pop a New York, lui per me è un mito e viceversa. Così mi ha chiesto di avere una parte nel film. Ha una faccia rude e forte, un fisico strano ed è una persona colta, che conosce bene il cinema e la musica. Il film, una coproduzione canadese, americana e tedesca, s’avvale anche del crowdfunding che finirà l’8 gennaio, un modo di avvicinare il mio pubblico", dice il regista che al TFF ha presentato la versione restaurata di Profondo rosso
Triangle, distribuito da Istituto Luce Cinecittà, vince al TFF il Premio Miglior film sul mondo del lavoro “per la sua capacità di intrecciare in maniera non rituale, storie che si legano in un filo che danno continuità alla memoria del tempo". Miglior Film di Torino 32 è Mange tes morts di Jean-Charles Hue; 2 Menzioni speciali, una della giuria e una ai personaggi intervistati, vanno a N-Capace di Eleonora Danco; Miglior Film per Italiana.doc è Rada di Alessandro Abba Legnazzi