Dolce vita sulla Croisette


Cannes 06Dolce vita sulla Croisette. L’Italia a Cannes non era così forte da anni. Con due film in concorso (Il Caimano e L’amico di famiglia), il nuovo Marco Bellocchio (Il regista di matrimoni) a Un Certain Regard, la sezione che portò fortuna a Marco Tullio Giordana, e alla Quinzaine l’esordio nella regia di un attore molto amato, anche dai francesi, come Kim Rossi Stuart. Per il nostro cinema è un risultato sorprendente in un anno che si preannunciava tetro e produttivamente povero secondo molti osservatori e che invece ha raddoppiato la presenza in competizione: solo Francia e Usa hanno rappresentanze più folte. Per il direttore Thierry Fremaux, Il Caimano è un film impegnato e non politico: “non è una film sulla politica italiana, come si potrebbe immaginare, ma un film sulla politica in generale e sulla vita privata”. Non è penalizzante la collocazione di Bellocchio – che in concorso è stato più volte, l’ultima con L’ora di religione nel 2002 – “perché Un Certain Regard non  è una sezione di secondo piano, ma piuttosto una sezione alternativa dove si affiancano grandi e nuovi cineasti”. Infine Paolo Sorrentino è una conferma per i selezionatori, che già nel 2004 scelsero Le conseguenze dell’amore e che ora hanno ritenuto L’amico di famiglia – che come dice Fremaux tocca temi assolutamente tabù – degno di sfidare Almodovar e Ken Loach. “Il mio film dice il cineasta napoletano senza falsa modestia – è interessante e potente” mentre Nanni Moretti è, a suo parere, “il migliore dei registi italiani”.

Cannes ospiterà anche il documentario di Mimmo Calopresti prodotto dalla Shoah Foundation Volevo solo vivere. E inoltre importanti omaggi al cinema italiano del passato, con il centenario di Rossellini che sarà ricordato dal documentario di Marie Genin e Serge July Il etait une fois… Rome ville ouverte, ma anche con il decennale della morte di Mastroianni, con un documentario di Mario Canale e Annarosa Morri, Marcello una vita dolce, prodotto da Surf Film, Orme e ACAB in collaborazione con LA 7, che sarà presentato nella sezione Cannes Classics. Accompagnato dalle musiche di Armando Trovaioli e commentato dalla voce narrante di Sergio Castellitto, unisce interviste, brani dei suoi film, immagini di set, ricordi delle figlie Barbara e Chiara, di attori e registi a lui vicini e immagini di un vecchio documentario realizzato da Antonello Branca nel ’64, dove Mastroianni si raccontava all’apice del suo successo. “Il documentario dicono gli autori – servirà anche a evocare un’epoca: un mondo fatto di bravura, di bellezza, di fascino, di gentilezza, di seduzione”.

Come seducente è la silhouette di Maggie Cheung tratta da una scena del magnifico In the mood for love che fa da locandina a questa 59/a edizione. Un segno d’amicizia nei confronti di Wong Kar-wai che presiede la giuria internazionale e un omaggio all’universo poetico dei suoi film, come ha spiegato Gilles Jacob. “E’ la prima volta – ha aggiunto il presidente – che la locandina è in così stretta relazione con il presidente della giuria. Vuole essere un omaggio a lui e naturalmente anche all’Asia, che è al centro di un grande fermento artistico”.

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20 Aprile 2006

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