Altri 3 titoli targati Luce Cinecittà alla Mostra di Venezia Fuori Concorso-Non Fiction a Venezia 73 troviamo Assalto al cielo di Francesco Munzi; a Venezia Classici/Documentari sul cinema partecipano Bozzetto non troppo di Marco Bonfanti e Acqua e zucchero – Carlo Di Palma: i colori della vita di Fariborz Kamkari.
Assalto al cielo di Francesco Munzi è prodotto, in collaborazione con Rai Cinema, da Istituto Luce Cinecittà che lo distribuisce. Costruito esclusivamente con materiale documentario di archivio – Archivio storico Istituto Luce Cinecittà, Rai Teche, Associazione Alberto Grifi, AAMOD e Cineteca di Bologna – il film racconta la parabola di quei ragazzi che animarono le lotte politiche extraparlamentari negli anni compresi tra il 1967 ed il 1977 e che tra slanci e sogni, ma anche violenze e delitti, inseguirono l’idea della rivoluzione, tentando l’“Assalto al Cielo”.
Diviso in tre movimenti come fosse una partitura musicale, il film esprime il sentimento che oggi conserviamo di quegli anni, mescolando nelle scelte del materiale e di montaggio, memoria personale, storia, spunti di riflessione e desiderio di trasfigurazione.
Bozzetto non troppo di Marco Bonfanti – prodotto da Zagora Film e Istituto Luce Cinecittà, che lo distribuisce, in collaborazione con Sky Arte HD è il ritratto del 78enne Bruno Bozzetto, il famoso creatore di capolavori come West and Soda, Vip-Mio fratello Superuomo, Allegro non troppo e del popolare Signor Rossi. Bozzetto ha firmato oltre 300 tra film, corti, lavori per la tv e il web. Ha ricevuto un Orso d’Oro, una candidatura agli Oscar, premi e omaggi ovunque. E’ considerato un genio del cinema di animazione mondiale. Il suo nome sta insieme a quelli di Hayao Miyazaki, John Lasseter della Pixar, Nick Park, Matt Groening dei Simpson (e di questi, alcuni ne dichiarano esplicita l’influenza).
Bozzetto non troppo ci fa entrare, guidati dal protagonista, nella sua casa e nel suo studio. Ci presenta i suoi animali e la sua famiglia, gli amici, i suoi collaboratori. Racconta il maestro mentre si muove in macchina, nei suoi sogni, con una matita in mano. Così mondo disegnato e mondo non disegnato diventano sorprendentemente un unico mondo. Con dentro decine di piccole lezioni di creatività, e alcuni temi: la Natura, l’umorismo, l’assurdità delle guerre, la potenza delle idee.
Acqua e zucchero – Carlo Di Palma: i colori della vita di Fariborz Kamkari, prodotto da Acek e distribuito da Luce Cinecittà, non è solo il racconto della vita artistica di Di Palma, direttore della fotografia, artista-artigiano, fiero delle sue semplici radici romane. E’ anche un percorso all’interno del cinema italiano attraverso più di cento film ai quali ha collaborato: dal neorealismo di Visconti, De Sica, Germi, ai capolavori come Deserto rosso e Blow Up di Antonioni, alla lunga collaborazione con Woody Allen. Aneddoti e commenti di autorevoli eccellenze del cinema mondiale tra i quali Bernardo Bertolucci, Allen, Wenders, Schlöndorff, Loach, ci accompagnano in questo appassionante viaggio con i colori e la visione di un cinema italiano che rimane per sempre nella storia mondiale.
Tornano inoltre anche quest’anno le pillole dell’Istituto Luce che saranno proiettate prima di alcuni film della Selezione ufficiale. Si tratta di piccole lezioni di comicità, lunghe un minuto, provenienti dall’Archivio Luce con personaggi del calibro di: Totò, Vittorio De Sica, Billy e Riva, Walter Chiari, Franca Valeri, Nino Manfredi, Gigi Proietti, Lino Banfi, Bud Spencer, Carlo Verdone, Paolo Villaggio, Roberto Benigni, Dario Fo.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"