Un premio Oscar per un’icona sociale: Freida Lee Mock (premio Oscar nel 1995 per Maya Lin sull’artista del Monumento al Vietnam di Washington), dietro la macchina da presa di Ruth, documentario biografico dedicato a Ruth Bader Ginsburg, giudice della Corte Suprema USA, recentemente scomparsa a 87 anni, una vita in cui è stata non solo simbolo della giurisprudenza, ma anche icona pop per i diritti e le lotte sociali, lei, prima avvocatessa per il progetto “Diritti delle Donne” della American Civil Liberties Union, professoressa universitaria, giudice di Corte d’Appello e seconda donna giudice della Corte Suprema.
L’autrice mira alla distribuzione del doc prima delle prossime elezioni statunitensi, e in questi giorni il film è proprio sottoposto alla visione dei potenziali compratori. “Spero che questo film faccia capire ai giovanissimi quanto importante sia l’impatto delle decisioni della Corte Suprema sulla vita di tutti i giorni e l’importanza di prestare attenzione agli aspetti legali sia come cittadini che come elettori”, ha detto la Mock in esclusiva a “Hollywood Reporter”, perché la giudice Ginsburg “ha aperto una strada per tutte le donne e sarà sempre lo standard più alto a cui tutte dobbiamo aspirare“.
Il magazine statunitense dichiara che dietro il doc ci siano alcune “punte di diamante” di Hollywood tra cui Geralyn Dreyfous, la producer di Born in the Brothels sulle baby-prostitute di Calcutta, con le filantrope e attiviste Regina Regina Scully, Barbara Dobkin e Danielle Summer Mark. Coinvolta anche una parte della famiglia allargata di Andrew Cuomo con la ex compagna Sandra Lee e Cara Kennedy Cuomo, una delle figlie del governatore di New York e di Kerry Kennedy.
Il documentario unisce materiale di archivio, animazione e illustrazioni, sullo sfondo di una colonna sonora originale composta dalla violinista rock Lili Haydn del complesso Opium Moon: un estratto del doc è stato mostrato l’anno scorso al Festival dell’American Film Institute.
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