Gli organizzatori del Green Drop Award, il premio che per il quarto anno sarà assegnato al film che meglio interpreta la sostenibilità tra quelli in gara alla Mostra di Venezia, hanno individuato attori e registi dal cuore “green” che saranno protagonisti in Laguna. C’è chi, come Leonardo DiCaprio ha recentemente donato 15 milioni di dollari ad associazioni ambientaliste, mentre in Italia l’attrice Alba Rohrwacher è stata protagonista di un film a basso impatto ambientale come Le meraviglie. Alcuni hanno prestato il volto per la causa ambientalista sostenendo campagne internazionali, altri ancora invece sfilano sui red carpet con eco tessuti o si impegnano in film con tematiche ambientaliste. Jake Gyllenhaal supporta numerose fondazioni e associazioni ambientaliste, tra cui The CarbonNeutral Company e Global Green, la filiale statunitense di Green Cross International che promuove un cambiamento verso un futuro sostenibile e sicuro. Valeria Golino è scesa in campo per la campagna “The Fashion Duel” per chiedere alle case dell’Alta Moda un impegno ambientale concreto. Colin Firth e sua moglie Livia da anni si occupano di attirare l’attenzione dei media sul tema della moda eco e promuovono la causa anche attraverso gli store Eco Age a Londra e Milano, negozi di abbigliamento sostenibile in cui sono in vendita abiti e accessori in materiali organici per tutte le età e per tutte le tasche.
Il film di Anna Rose Helmer, realizzato nella 3a edizione 2014-15 di Biennale College-Cinema, vince lo Spirit Indipendent Award come miglior regista emergente
Fino al 5 dicembre cinque titoli italiani dell'ultima Mostra circoleranno nelle città brasiliane, tra cui Sao Paulo e Rio de Janeiro, tra questi anche Per amor vostro di Giuseppe Gaudino, vincitore della Coppa Volpi per l'interpretazione di Valeria Golino
Il cda della Biennale ha prorogato il direttore della Mostra del cinema di Venezia grazie alla nuova normativa introdotta in estate
Il delegato generale della Settimana della Critica, a fine mandato, analizza lo stato di salute del nostro cinema in un'intervista al sito Quinlan. "Il cinema italiano è malato, malato di qualcosa che non lascia sviluppare quei talenti – che a questo punto non so nemmeno più se ci siano – che vogliono rischiare con dei film più coraggiosi. Penso che chi ha le idee si diriga verso altre forme, verso le web series ad esempio, e il cinema d’autore soffra un po’ dei soliti dilemmi". A breve il Sindacato nazionale critici cinematografici indicherà il nuovo delegato generale