“Per il cinema si avvia a conclusione una delle peggiori estati di sempre dal punto di vista cinematografico. E così, nonostante non vi fosse quest’anno alcun tipo di evento calcistico di richiamo, – come Europei o Mondiali – motivazione spesso utilizzata per giustificare la mancata uscita di film, abbiamo assistito comunque alla triste tradizione, tipicamente italiana, di privare le sale di film invece presenti in tutti gli altri paesi”.
Così Domenico Dinoia, presidente della FICE – Federazione Italiana Cinema d’Essai, commenta il deludente bilancio al box office registrato nel periodo estivo. “Uniche eccezioni – prosegue – sono stati i pochi film di qualità usciti per merito di case di distribuzione coraggiose e sostenuti dalla FICE, e alcuni blockbuster americani peraltro tutti rivolti ad un pubblico di adolescenti”.
“In termini di incassi e presenze – sottolinea il Presidente della FICE – si evidenzia un forte calo persino rispetto allo scorso anno, che pure aveva toccato livelli più che negativi”. Negativo, per Dinoia, anche il risultato dei titoli nostrani. “Come sempre il cinema italiano, dopo le rare uscite dei film presenti a Cannes, ha chiuso i battenti per dare appuntamento al pubblico nei soliti mesi autunnali, quando decine di film saranno gli attori di una battaglia fratricida per trovare una collocazione adeguata”. “Se si continua così – prosegue Dinoia – si fatica a capire come il cinema in Italia possa risollevarsi e competere con gli altri mercati europei. Pensare di recuperare nei mesi successivi tutto quello che si perde nel periodo maggio/agosto è pia illusione, e l’Italia rischia di rimanere per sempre un mercato zoppo e non competitivo”. “Negare a gran parte del pubblico di frequentare le sale cinematografiche è un errore strategico, un errore ancora più grave proprio ora che si fa molto più agguerrita la concorrenza delle altre piattaforme, a cominciare da Netflix, e proprio nel periodo in cui ci sarebbe più spazio – vedi i palinsesti televisivi -, il cinema rinuncia a catturare nuovi spettatori e mette in gravissime condizioni sale spesso costrette a chiudere per mancanza di film”.
Affrontando il tema legislativo, Dinoia auspica che “la nuova legge e i sospirati decreti attuativi diano nuovo impulso al settore, incentivando una migliore distribuzione dei film”. “Sperando – prosegue – che le abitudini del pubblico, sempre più consolidate da questo autolesionistico sistema, non rendano vane queste novità”. “Rimane la piccola soddisfazione – conclude Dinoia – di aver contribuito come FICE a portare all’attenzione degli spettatori film di qualità che hanno goduto di una lunga programmazione tra maggio ed agosto, come La Tenerezza, Tutto quello che vuoi, Cuori puri, Quel che so di lei, Civiltà perduta, Una vita, Sieranevada, Un appuntamento per la sposa.
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