La bella attrice Diane Fleri è madrina di Alice nella Città , la kermesse ‘per ragazzi’ parallela al festival di Roma, che inaugura oggi con un taglio del nastro e la proiezione del film d’animazione Disney Ralph Spaccatutto, dove un ‘cattivo’ dei videogiochi anni ’80, stufo di fare il guastafeste, si trova suo malgrado nel ruolo dell’eroe.
Diane, oltretutto, sta per diventare mamma: “Si tratta di una meravigliosa coincidenza – racconta l’attrice – io ho partecipato ad Alice già anni fa con un film di Guendalina Zampagni, Quell’estate, che per una serie di motivi esce proprio quest’anno, il 15 novembre, in concomitanza con il festival. Nel film poi, divento mamma due volte”.
Madre e madrina, dunque, e già sente la ‘simbiosi’ con Zoe, la bambina che porta in grembo: “Da un lato mi sento ancora spettatrice, dall’altra mi pare che partecipare ad Alice sia un ottimo inizio per la mia gravidanza. Le emozioni forti del cinema per ragazzi fungono da canale di comunicazione tra me e la bimba che porto dentro. Sento che lei reagisce, non so cosa può succedere, potrei scoppiare a piangere da un momento all’altro. E’ la prima cosa che facciamo insieme, io e mia figlia. Cercherò di vedere più film possibile, anche se il ruolo di madrina sarà impegnativo, e dovrò selezionare molto quello che vedo. Temo un po’ le tematiche forti: quando ho visto Diaz ho avuto incubi per una settimana. Dovrò stare attenta a Tutto parla di te di Alina Marazzi, che affronta in maniera così cupa il tema della maternità. Mi riguarda e m’interessa, ma dovrò valutare la giornata, per capire se me la sentirò di vederlo”.
Parliamo allora del film di oggi. Che ne pensa Diane, da futura mamma, dei videogiochi? Sano intrattenimento o pericolosa fonte di alienazione giovanile? “Non sono il mio campo, ma ho un fratello del ’76 che è stato un videogiocatore forsennato e sapeva anche programmarli, poi in famiglia hanno insistito perché prendesse strade più ‘canoniche’. Io penso che siano interessanti che possano essere una forma d’arte. Mi piacerebbe un sacco fare la modella per un videogame, recitando col green screen. Oggi, poi, il cinema dai videogiochi mutua anche un certo linguaggio. Non sarò uno di quei genitori che ne ha paura. Nella mia famiglia erano più presenti la politica, la storia e la storia dell’arte – continua – anch’io ho scoperto il cinema piuttosto tardi, anche quando ho iniziato non pensavo di farne un lavoro. Per dire, il mio film preferito è Se mi lasci ti cancello, tutto sommato recente. C’erano i provini, li ho fatti e sono andati bene, ma ero più sul teatro”.
Nel futuro immediato, oltre agli impegni di mamma c’è, come abbiamo detto, Quell’estate: “Lo distribuirà la giovane White Rose, non so in quante sale – dice – Poi sarò in Nina di Elisa Fuksas, che andrà invece con Fandango ed è stato preso al Festival di Tokyo. E’ stato un lavoro molto stimolante soprattutto sul corpo, per via della danza. Il cinema giovane e le opere prime restano la mia passione, sono divertenti, mi piace stare nel gruppo. Poi vedremo. Gli impegni di un attore variano a seconda delle situazioni. Se avrò la possibilità di un lavoro con un impegno magari di due giorni a settimana, fattibile, magari contando su mia mamma che mi da una mano con Zoe, lo farò senz’altro”.
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