Delia e Barbie salutano Oppenheimer, nel 2023 il pubblico italiano ha preferito le storie al femminile

Analogie e differenze tra due film che hanno mobilitato il pubblico, con poco meno di cinque milioni di spettatrici e spettatori ciascuno, e che segnano una svolta nell'immaginario


Barbara, in arte Barbie, e Delia hanno molto in comune.

Malgrado l’evidente abisso cinematografico che le separa: Barbie è a colori, molto a colori, e vive, almeno fino alla scelta finale, da sempre e per sempre. Delia, protagonista di C’è ancora domani di Paola Cortellesi, è una donna in B&W di un preciso momento storico: il 1946, anno che racchiude ancora la devastazione della Seconda Guerra Mondiale e la conseguente povertà. Barbie è single, resistendo ad un marketing che ha faticato più di sessanta anni per farla fidanzare con Ken, e benestante. Delia ha un marito violento e 3 figli di cui, la più grande, sembra destinata a subire con il fidanzato quanto vede in casa. Barbie non lavora, non ne ha bisogno, lei è. Delia fa tre lavori oltre ad un’infinita serie di attività domestiche che includono il prendersi cura di un suocero riottoso e manipolatore.

Eppure, le due figure femminili hanno unito più del 10% delle italiane e italiani (dato approssimativo considerando che alcuni spettatori hanno visto entrambi i film), con, in totale, circa nove milioni di biglietti venduti nei cinema (dato del 26 dicembre). Potrebbero fondare un partito. Delia e Barbie. Che a differenza di Thelma e Louise, sullo schermo sopravvivono ad un mondo patriarcale.

Però, oltre ad incassi simili, i due film hanno dei punti in comune, e non passaggi qualsiasi, ma snodi narrativi.

In entrambi i film si balla, doloroso e violento paso doble in C’è ancora domani, esplicite citazioni cinematografiche in Barbie. Ma soprattutto in entrambi i film si vota. Delia, insieme alle italiane, si reca alle urne per la prima volta nel ’46, compiendo personalmente un atto di disobbedienza privata e di pubblica ribellione. Nel film questo momento storico è raccontato come la trasformazione da singolo gesto a catarsi collettiva. A Barbieland si vota perché il maschile, i Ken, hanno preso il potere facendo diventare la vie en rose degli abitanti di una terra da favola, in un gerarchico, selvaggio, mondo distopico. A votare vanno solo le Barbie, quasi che gli uomini non sappiano delegare alla democrazia il divenire della Storia. E nel finale i due film lasciano la scena ad immagini di donne vere, frammenti di vita quotidiana nel film americano, foto del primo suffragio femminile in Italia. I due personaggi fanno spazio alle donne reali, in una sorellanza che ha poeticamente ispirato Paola Cortellesi e Greta Gerwig. E anche per permettere qualche lacrima, che al cinema fa bene. Perché le donne piangono, come sa Delia e come impara Barbie.

Tornando ai numeri: Delia ha superato Barbie: 4.685.345 biglietti venduti, diventando il primo incasso tra i film italiani nel 2023, contro i 4.390.410. In termini economici a Delia mancano ancora 300.000 euro per superare Barbie, cosa che sta succedendo in questi giorni. Quindi C’è ancora domani potrebbe diventare il primo incasso in assoluto dell’anno. Come dire che le nostre nonne, i loro racconti, hanno ancora molto da insegnarci. E noi, quasi cinque milioni di persone, abbiamo ancora voglia di ascoltarle.

 

Carla Cattani
28 Dicembre 2023

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