De Hadeln pro cinema italiano

“Da 5/6 anni il cinema italiano offre non solo una scelta di titoli, ma anche una varietà di opere dal linguaggio nuovo, provenienti sia dal Nord che dall’estremo Sud d’Italia. Del resto non abbiamo avuto difficoltà a selezionare film italiani per l’ultima Mostra di Venezia”. Così Moritz De Hadeln intervenuto alla sala Trevi-Alberto Sordi di Roma alla presentazione dell’Annuario 2003 del cinema italiano (Editrice il Castoro), firmato da Paolo D’agostini e Steve Della Casa, sottolinea il buon momento della nostra cinematografia, che nel periodo 1 gennaio/23 marzo copre il 26% della quota di mercato.
“E’ un’inversione di tendenza rispetto a quel che accadeva alla fine degli anni ’80 e inizio anni ’90 quando i film italiani erano prigionieri di un cliché televisivo e non mostravano immagini originali – aggiunge De Hadeln – Fu allora che venni accusato, in qualità di direttore del Festival di Berlino, di essere nemico del vostro cinema. Purtroppo in questa stagione felice manca una strategia promozionale, soprattutto per gli esordienti, un dato che è comune a tutto il cinema europeo, tranne quello francese. Per fortuna sta emergendo una generazione di produttori che sono, non solo finanziatori di un progetto, ma parte di un team di lavoro”.
Tra gli intervenuti alla presentazione dell’Annuario, i registi Spiro Scimone & Francesco Sframeli e lo sceneggiatore Enzo Monteleone che ha sottolineato l’affermazione di un cinema nazionale medio di qualità, “dimenticato o maltrattato dalle reti televisive, che hanno cancellato dai palinsesti le rubriche cinematografiche”.