De Cataldo: una storia criminale


“Insicurezza interna” titola il ‘Tagesspiegel’ su Romanzo criminale. Il film di Michele Placido, unico italiano in concorso, è stato accolto favorevolmente durante la proiezione per il pubblico, mentre giornalisti e critici stranieri l’hanno visto con interesse salutandolo con un applauso a fine proiezione e molte domande sull’Italia degli anni di piombo in conferenza stampa.

Il regista, con lo scrittore Giancarlo De Cataldo e lo sceneggiatore Sandro Petraglia, ha cercato di chiarire un periodo che agli stranieri – e non solo a loro – appare oscuro, per certi versi inestricabile. Perché, si chiede ad esempio un giornalista, la figura di Aldo Moro e il suo rapimento torna così spesso nel vostro cinema? “Forse – risponde lo scrittore-magistrato – perché il suo assassinio ha rappresentato un parricidio per un’intera generazione, come la morte di JFK per gli americani e un parricidio produce un’epica. Uscito dall’angustia del romanzo borghese o piccolo borghese, il cinema italiano ha cominciato a raccontare questa epica, con La meglio gioventù ad esempio”.

È un titolo, quello di Marco Tullio Giordana, che inevitabilmente aleggia nei ragionamenti della stampa internazionale. Come un punto di riferimento. Ma Placido ricorda: “il cinema italiano è stato il primo in assoluto a indagare sulla nostra storia, prima con Rossellini e De Sica, poi con Francesco Rosi e la sua capacità di guardare le nostre vicende con occhi spietati”. Qualcun altro cita Pasolini, mentre De Cataldo spiega: “il film racconta una realtà italiana abbastanza rimossa attraverso le gesta di una banda criminale, la banda della Magliana, che si propose di conquistare Roma col business dell’eroina mentre lo Stato era sotto l’attacco del terrorismo rosso e nero. Poi quei criminali cercarono di consolidare il loro potere legandosi alla mafia e alla politica e allontandosi dalla strada. Cosa che accade sempre nelle storia della malavita organizzata e anche al cinema, da Casinò a Quei bravi ragazzi oppure, andando indietro nel tempo, in Piccolo CesareRomanzo criminale mostra tuttavia soprattutto una cosa: che la nostra storia è stata una storia criminale”. 

 

Nota frivola da segnalare la festa con il cast del film (Favino, Kim Rossi Stuart, Santamaria e Anna Mouglalis) organizzata in un locale, il Sonar, al sedicesimo piano di un edificio con vista sull’intera città di Berlino, che in passato è stato sede del KGB.

autore
15 Febbraio 2006

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