Davide Marengo: il mio Serpico


La commedia noir-sentimentale Notturno bus è stato il suo debutto nel lungometraggio; Craj, viaggio nella musica popolare pugliese, il suo primo documentario; Dall’altra parte della luna la sperimentazione del rockumentary sui Negramaro. Nel curriculum del regista Davide Marengo mancava di esordire nella fiction televisiva. Ora con Il commissario Manara si cimenta con una serie tv, prodotta da Roberta Manfredi e Alberto Simone, che, spiega Marengo, “miscela all’interno dello stesso linguaggio elementi della commedia, del realismo e del romanticismo”.

Con la sua serie Marengo è stato in buona compagnia al RomaFictionFest dove numerosi registi di cinema hanno presentato i loro prodotti per il piccolo schermo: Liliana Cavani, Alessandro Piva, Giacomo Campiotti, Luca Miniero e Paolo Genovese, Riccardo Milani, Antonello Grimaldi. “Inconsciamente c’è il desiderio di mettersi sempre in gioco, sperimentando linguaggi ogni volta nuovi”, aggiunge Marengo.
Il commissario Manara, 12 episodi di 50 minuti ciascuno girati a Bracciano la scorsa primavera e estate e che andranno in onda in prima serata su RaiUno, è una costola, o meglio uno spin-off de La famiglia in giallo diretta da Alberto Simone e che aveva come protagonista Giulio Scarpati nei panni del commissario Bentivoglio.

Chi è il commissario Manara?
Un giovane siciliano, interpretato da Guido Caprino, che ama molto le donne ed è amato da loro, sorriso disarmante, gira in moto con giubbotto di pelle, occhiali e basettoni, suona il sassofono, un personaggio un po’ anni ’70.

Un personaggio fuori dalle regole?
Insofferente alle procedure, che viene trapiantato ‘in punizione’ presso un piccolo commissariato della provincia toscana dopo una vita un po’ spericolata, da commissario alla Serpico. E lì Manara trova alla fine un suo equilibrio in uno scenario di campagna che all’inizio lo irrita, lui amante della vita metropolitana e della sua moto. In aiuto verrà l’incontro con una sua vecchia compagna di studi con la quale avrà una vicenda sentimentale. L’ispettrice Lara/Roberta Giarrusso, la sua collaboratrice più stretta, è l’esatto opposto, tutta ligia al regolamento, ma frequentandosi entrambi rinunciano alle loro eccessive rigidità, compensandosi l’un l’altro.

Non sarà stato facile liberarsi dai tanti commissari visti in tv?
Non sono un assiduo spettatore di serie televisive e quindi non mi è venuto naturale ispirarmi a modelli recenti di commissario. Certo ho un legame affettivo con il Tenente Colombo, anche se Manara nulla centra con lui, e con il Commissario Montalbano, uno dei migliori prodotti televisivi degli ultimi anni. Quest’ultimo è stato uno dei miei riferimenti per puntare a un prodotto televisivo di qualità.

Come è sfuggito allo standard narrativo della tv generalista?
Più che innovare il linguaggio, ho prestato attenzione al ritmo narrativo, ricercando una sua originalità che si rintraccia in questo equilibrio tra ironia e realismo. A differenza di alcune serie tv Il commissario Manara non è solo commedia e i casi narrati hanno una loro tragicità e un vissuto umano, non sono solo un pretesto. Ma c’è anche un tono leggero e garbato nella narrazione che non è grottesco, soprattutto nei caratteri dei personaggi minori, come per la coppia sposata di poliziotti, una coppia comica che si bisticcia sempre, interpretata da Lucia Ocone e Augusto Formari. E come per il divertente duo dei poliziotti Barbagallo e Buttafuoco, un napoletano e un siciliano, interpretati da Mario Tribastone e Massimo Andrei.

Nel cast torna Valeria Valeri, che già avevamo apprezzato ne “La famiglia in giallo”.
Una grande professionista, un personaggio storico e fantastico, classe… ma l’età non si dice. Ha interpretato con lucidità un ruolo molto divertente, è il mentore e la memoria del paese. Quando il caso s’ingarbuglia c’è sempre un suo suggerimento che arriva in aiuto al commissario Manara e alla sua collega Lara.

Che colonna musicale ha scelto?
Le musiche sono state composte da Paolo Buonvino, ma sono state anche utilizzate canzoni di gruppi emergenti, alcuni dei quali scoperti dalla trasmissione radiofonica ‘Demo’ di RaidioUno.

Chi vedrà “Il commissario Manara”?
Il pubblico televisivo è sempre eterogeneo, sia per fasce d’età sia per estrazione sociale, la presenza di giovani trentenni come protagonisti di questa serie spero che catturi l’ascolto dei loro coetanei.

E dopo “Il commissario Manara”?
Sto scrivendo un altro film, dopo aver girato per RaiDue un episodio di Crimini scritto da Massimo Carlotto. Tra gli autori degli altri episodi ci sono Anna Negri, Andrea Manni.

Si considera soprattutto un regista di cinema?
Mi interessano il progetto e le persone che ci lavorano, non importa se la proposta viene dal cinema, dal documentario o dalla televisione. Se c’è la possibilità di lavorare per la televisione, cerco di conservare l’autorialità, puntando all’originalità espressiva e sapendo comunque che la televisione offre meno questa chance. Crimini per esempio è cinema in tv, è un giallo serio e una serie tv anomala.

autore
08 Gennaio 2009

Interviste

Ti West
Interviste

Ti West: “in ‘MaXXXine’, gli anni ’80 che nessuno vuole mostrare”

Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid

play
Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

play
Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti


Ultimi aggiornamenti