Davide Ferrario


D. FerrarioBuster Keaton e l’alta definizione, la malizia tecnologica del cinema che verrà e lo sguardo incantato delle prime immagini in movimento, quando ancora ci si appagava di luoghi senza storie. O di storie nate dai luoghi, come Torino per Dopo mezzanotte. Una Torino sorprendente e notturna, che va dalla Falchera alla Mole. Dentro il Museo del cinema, dentro il cinema. Autoprodotto e rischioso, il film che riporta Davide Ferrario alla fiction (ma per modo di dire) a cinque anni da Guardami ha fatto innamorare il Forum di Berlino e la Medusa che lo distribuisce dal 23 aprile in circa 50 copie. Ma la favola del guardiano notturno Giorgio Pasotti e della commessa di burghy Francesca Inaudi inaugurerà anche il Festival di Terni, dedicato alle tematiche del lavoro. E viaggerà all’estero: Usa, Spagna e Israele l’hanno già comprato.

Perché Torino, al di là della partecipazione produttiva del Museo e della Film Commission?
Perché abito lì e sono già al terzo film girato in quella città, con Tutti giù per terra e la commedia con Luciana Littizzetto, Se devo essere sincera, che vedrete in autunno. Torino è un set straordinario nella sua molteplicità, che va dalle periferie industriali alla Mole, pensata come sinagoga dall’Antonelli, che era una specie di Renzo Piano dell’epoca, ma mai utilizzata… un sogno che oggi, col Museo del Cinema, si è riempito di sogni.

Un film omaggio al cinema muto con tanti fotogrammi d’epoca e una dichiarazione d’amore per “Jules e Jim”.
Odio la citazione cinefila che per me, ex critico, è come dare di gomito agli addetti. Ma il triangolo di Jules e Jim è un archetipo profondo: forse bisognerebbe chiederlo al mio analista…

Dopo mezzanotteIl digitale ti ha dato libertà?
Di solito si parla del digitale come di una cosa epocale. Invece è uno strumento che ti consente di fare certe cose, come lavorare con pochissima luce o ridurre i tempi morti. Quando poi lo riversi in pellicola, nessuno se ne accorge più. Per me è il contrario delle immagini volutamente sporche del Dogma…

A che punto è il progetto con la Miramax?
A un punto morto. Avevo un contratto con loro per la sceneggiatura e la regia, sono anche andato in America a fare i sopralluoghi perché era la storia di una squadra siciliana che va a giocare una partita truccata negli Usa, della serie Monicelli più Ken Loach. Poi Harvey Weinstein si è un po’ raffreddato con l’Italia e non se ne è fatto più niente. Sono passato dalla limousine alla bicicletta, ma è il bello di questo mestiere.

Perché hai definito “Dopo mezzanotte” un film non governativo nei titoli di coda?
Adesso non vorrei diventare il simbolo del cinema prodotto senza sovvenzioni e non credo che Dopo mezzanotte possa essere un modello: anzi, è un’eccezione. Qualsiasi commissione ministeriale me l’avrebbe rifiutato. Però credo che davvero in Italia si facciano troppi film e senza pensare al pubblico. Ciprì e Maresco, anche se non incassano, sono arte e gli produrrei un film l’anno; ma quante pellicole inutili ci sono in giro? Finanzierei solo le opere d’arte: alla lirica lo Stato mica chiede indietro i soldi.

autore
16 Aprile 2004

Interviste

Ti West
Interviste

Ti West: “in ‘MaXXXine’, gli anni ’80 che nessuno vuole mostrare”

Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid

play
Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

play
Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti


Ultimi aggiornamenti