DARIO PICCIAU

Un’allegoria tridimensionale mix di tradizione e alta tecnologia. E’ L’uovo di Dario Picciau, il primo lungometraggio italiano realizzato in 3D, in anteprima assoluta al Future Film Festival di Bologna (15-19 gennaio 2003).
Frutto di 2 anni di lavoro di un team di 6 persone, prodotto con il supporto della Synthesis international, il marchio di videogiochi di Max Reynaud, L’uovo è tratto dall’omonima novella in versi scritta da Roberto Malini, poeta, esoterista e ufologo, all’età di 15 anni. “Un’opera sui grandi valori umani senza tempo, in cui tutto è allegorico ed emblematico, che invita a non ripetere i grandi errori della nostra storia, il nazismo ad esempio” dice il regista, 27enne lanciatissimo come grafico e designer multimediale.
Con un inedito effetto digitale chiamato “pittorico animato”, Picciau ha animato Fabio, Maria, Giovanni e Ciro, gli archetipici personaggi de L’uovo che si muovono come “eroi omerici” in un piccolo villaggio dell’Italia ottocentesca al ritmo delle musiche di Bach e Ciaikovsky.

Con quali software avete creato l’effetto “pittorico animato”?
Il film è stato realizzato su computer Macintosh usando principalmente i software Adobe Photoshop, Maya, Apple QuickTime. In particolare, abbiamo lavorato sui colori e sulla miscela di tonalità realizzando un plug-in per After Effects, programma utilizzato per l’intera post produzione del film. L’effetto pittorico nasce da un incontro tra creatività e precise funzioni matematiche.

Il poema di Malini è ambientato nei nostri anni ’70. Perché hai preferito trasferire la vicenda nell’Ottocento?
L’assenza della tecnologia contemporanea imprime agli eventi un senso di “antico” che pone l’allegoria de L’uovo entro i confini di un mondo idealizzato e dunque archetipico.

L’estetica del tuo film è influenzata da diversi stili, perché una stratificazione così complessa?
Il film ripercorre idealmente varie tappe del pensiero, della morale e della storia dell’umanità. E’ un piccolo mondo che rappresenta valori assoluti e per farlo si ricollega a forme di espressione come il teatro, la poesia, il disegno, le arti plastiche e anche il cinema d’autore. Così insieme agli artisti Mauro Gandini ed Eloisa Scichilone, ho concepito i personaggi come vere e proprie maschere o figure legate all’universo della psiche. Sono il frutto dell’incontro tra gli eroi del teatro greco, i bambocci della pittura fiamminga, le marionette tradizionali, i protagonisti dei cartoni animati classici occidentali e giapponesi.

Hai pensato di far circolare il film in rete?
Ho usato la rete per promuovere L’uovo attraverso un sito teaser che ha destato curiosità e interesse non solo in Italia. Sto concludendo la realizzazione del sito definitivo.

Che tipo di distribuzione avrà “L’uovo”?
Il film è stato pensato per dvd e vhs. Non è adatto per il cinema a causa della durata, 53 minuti. Ci auguriamo che in Italia venga distribuito entro settembre 2003. L’opera è stata prodotta in 4 lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo. Prima di allora parteciperà ad alcuni festival in Europa e oltreoceano.