Dario Argento


D. ArgentoPortare o riportare sul piccolo schermo un genere poco sviluppato, capace però di scuotere lo spettatore. Dario Argento torna a lavorare per la televisione con Ti piace Hitchcock?, omaggio al maestro della suspence britannico, primo di otto film tv, improntati al brivido e al mistero.

Ci racconta qualcosa sul progetto complessivo per poi arrivare al suo film.
Degli otto film previsti, io ne dirigerò due, gli altri saranno affidati ad altrettanti registi che sceglierò io. Ho intenzione di seguire tutte le fasi. Bisogna trovare una strada unitaria, una chiara impronta. Non si tratta di otto film diretti a casaccio. Devono avere uno stile riconoscibile. Il mio film prende in esame la figura di Alfred Hitchcock, non solo nel titolo. Si tratta di un grande omaggio al maestro del brivido, al suo cinema, naturalmente rielaborandone i temi, ma è un giallo in piena regola dove tutti si comportano come se fossero in un film di Hitchcock. Tra gli attori troviamo Elio Germano che interpreta Giulio, un giovane studente di cinema che studia a Torino e che sta preparando la sua tesi di laurea. Questo è l’inizio, e qui mi fermo con il racconto. Ci sono vari personaggi femminili, tre per l’esattezza: Federica, interpretata da Chiara Conti, Cristina Brondo, l’attrice del film L’appartamento spagnolo, ed Elisabetta Rocchetti che interpreta il ruolo di Sasha.

Cosa l’ha spinta a ritornare in tv?
E’ da parecchio tempo che desideravo ritornare al piccolo schermo. Avevo voglia di cambiare, lavorare con nuovi collaboratori. Avevo già lavorato in tv molti anni fa, proprio agli inizi della mia carriera, con quattro piccoli film che ebbero molto successo. Volevo ripetere l’esperienza. Ma come? Ho semplicemente lavorato nella stessa direzione nella quale mi ero mosso all’inizio della mia carriera, pensando di fare del cinema in televisione. Ho fatto del cinema, nei ritmi, nelle tematiche, nei movimenti, nella rappresentazione dei personaggi, delle paure. Devi lavorare su uno spettro più ampio, metterci più chiavi di lettura, una ricostruzione più ricercata, il montaggio, la musica, la scrittura.

E. GermanoDove è ambientato il film, e come ha lavorato sull’architettura urbana?
Il film è stato girato interamente a Torino, città che conosco nella sua totalità. Già in fase di scrittura, mentre ne immagino gli sviluppi, individuo i luoghi esatti dove ambientare le scene. Ho iniziato a fare sopralluoghi già un anno e mezzo fa, quando ho avuto l’idea di girare il film. C’è un palazzo molto interessante, bello, dove si svolge il cuore del film. Ho lavorato sulle mie solite ossessioni architettoniche, sugli spazi.

Quando lo vedremo?
Non sappiamo ancora la data e la destinazione di rete.

 

Come è composto il cast tecnico?
Il film è scritto insieme a Franco Ferrini. Il montatore è Walter Fasano, il direttore della fotografia è Frederic Fasano, mentre Pino Donaggio cura la musica. E’ prodotto dalla Genesis con la nostra casa di produzione Opera Film come produttrice esecutiva.

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10 Novembre 2004

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