Daniele Lunghini ha 34 anni è regista di videoclip, illustratore e copywriter; Diego Zuelli ha 20 anni ed è studente dell’Accademia di Belle Arti. Insieme hanno già prodotto il video della cantante Matì, rarissimo caso di videoclip italiano completamente in 3D, e hanno partecipato ad alcuni festival italiani con un altro cortometraggio, Macchine ad energia lunare (in 2D). Ma con questo piccolo film di 7 minuti, Le foto dello scandalo, in computer grafica e animazione 3D, stanno assaggiando il sapore del trionfo internazionale. Dopo New York, Miami, Annecy, Venezia, Amburgo, Tampere, Los Angeles, Biarritz, Zurigo e Giappone, il corto infatti ha vinto il Grand Prix al World Animation Celebration di Hollywood. Unico lavoro italiano selezionato tra gli oltre cento concorrenti, ha superato For the birds della Pixar (realizzatrice dei due Toy Story , Bug’s Life), Father and Daughter premio Oscar 2001 e alcuni lavori della Aardman (Galline in fuga). Il World Animation Celebration è considerato al pari dell’Oscar per l’animazione, come i Golden Globe per i lungometraggi.
Daniele, di che cosa parla il vostro corto?
L’ambientazione è la New York anni ‘40. Un fotografo scatta una foto che riprende un politico in atteggiamenti scabrosi con una sua amante. Scoppia lo scandalo. Il politico, furioso, tenterà di eliminarlo.
Che cosa lo rende così particolare, al punto da essere selezionato nei più importanti festival di animazione del mondo?
L’eccezionalità di un risultato come quello del World Animation Celebration sta nel fatto che è un lavoro in grafica 3D. Non è un’animazione classica di disegni animati, dove l’aspetto artigianale è preponderante, in funzione del risultato artistico finale rispetto a quello tecnologico. Quando si è di fronte a lavori di grafica 3D, si immaginano, a ragione, centinaia di computer al lavoro, eserciti di esperti informatici al lavoro e consulenti di grafica. Noi invece abbiamo superato i concorrenti americani e stranieri sul loro stesso terreno, non solo geograficamente parlando, ma anche nella loro campo specifico. Il tutto, avendo a disposizione 2 semplici personal computer! E se avessimo avuto i loro mezzi?
Diego, tu sei l’animatore. Come hai lavorato per rendere il film così verosimile e fluido?
Quando Daniele mi parlò dell’idea gli dissi di no, perché mi sembrava troppo complicata. Poi abbiamo fatto delle prove dei modelli e delle luci dei bassifondi di New York, ispirandoci anche alle foto di Weegee, e dopo tre mesi è iniziato il vero e proprio lavoro di animazione. Nel frattempo mi ero reso conto che l’idea era unica, mai vista. Ho cercato di dare alla telecamera, che si muove come una Steadycam in un unico piano sequenza, un movimento fluido al punto giusto. Meno elastico di quello dei videogame, ma più libero della Steadycam.
L’animazione 3D dei personaggi reali di solito è difficilissima…
… anche per questo la scelta di non farli muovere. I personaggi della storia infatti sono congelati in pose fotografiche, e intorno a loro viaggia la telecamera, come in un acquario di immagini freezate.
Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid
Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.
Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.
Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti