Cinque stelle su cinque sul ‘Guardian’ a Daniele Luchetti per L’amica geniale 3. La recensione di Rebecca Nicholson s’intitola “Questo splendido dramma è la televisione al suo meglio”. (leggi la versione originale)
“L’amica geniale 3 (Sky Atlantic) è il più bel dramma in televisione, e considerando quanto la serie sia stata costantemente eccellente rimane fortemente sottovalutato”.
“La terza serie dell’adattamento impeccabile e alla moda dei romanzi di Elena Ferrante è seducente, cinematografica e incanta in modo diverso rispetto a qualsiasi altra cosa abbia visto da molto tempo. La nuova stagione è tratta dal terzo dei romanzi napoletani di Elena Ferrante, Storia di chi fugge e di chi resta e per coloro che si sono goduti le prime due stagioni si conferma splendida e seducente come sempre. L’amica geniale 3 bilancia senza sforzo degli interrogativi impossibili su amore, famiglia, vergogna e dovere e lo fa con uno stile impeccabile. Questa nuova serie è ambientata nei primi anni ’70 ed è davvero un bell’intreccio, cinematografico nelle sue ambizioni. Ancora una volta s’ispira visivamente ad un particolare periodo della storia del cinema. Daniele Luchetti, il regista della terza serie, ha detto d’essersi ispirato a John Cassavetes e al cinema americano degli anni ’70. Anche la breve scena del personaggio di Lenù in una libreria appare sbalorditiva, così come quella in cui Lila cammina attraverso una fabbrica circondata da carcasse di animali appese. È un’idea intelligente tenere Lila assente nel primo episodio perché ciò rende più potente il suo ritorno in scena nel secondo”.
“È una scelta curiosa e stranamente efficace quella di proseguire con le stesse attrici che avevano interpretato Lila e Lenù da adolescenti, anche se ora stanno invecchiando in un mondo adulto e con vite diverse. Gaia Girace (Lila) e Margherita Mazzucco (Lenù), che finora erano state straordinarie, hanno rispettivamente 18 e 19 anni, e lo dimostrano. Sebbene siano abbigliate per sembrare un po’ più adulte, con trucco e parrucche, la loro evidente giovinezza fa l’effetto di due giovani donne alla deriva nel mondo. Talora sembrano delle bambine che giocano all’età adulta. Non avrebbe dovuto funzionare invece funziona, sottolineando l’idea che le due amiche stiano cercando qualcosa, anche se non sanno ancora cosa”.
“La serie richiede concentrazione ma la premia generosamente. A coloro che devono ancora provare il piacere de L’amica geniale suggerirei di non entrarvi iniziando dalla terza stagione, dato che le vicende personali e quelle politiche hanno avuto un forte peso sui personaggi e sui loro rapporti. Partite dall’inizio e assorbite tutto quanto”.
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