ZURIGO – Dal 28 settembre all’8 ottobre la più famosa città svizzera diventa un luogo di raduno importante per la cinefilia locale e la stampa internazionale, grazie alla tredicesima edizione del Zurich Film Festival, manifestazione che nel corso degli anni si è fatta sempre più prestigiosa nel panorama culturale elvetico e non solo. Proponendo il meglio di quanto già visto nei più grandi festival americani (Sundance, South by Southwest, Tribeca, Toronto) ed europei (Berlino, Cannes, Venezia), il ZFF offre al suo pubblico la possibilità di vedere tanto cinema e interagire con star del calibro di Jake Gyllenhaal, Andy Serkis, Alicia Vikander e Glenn Close.
Un programma veramente variegato, capace di passare dai toni da blockbuster di Blade Runner 2049 alle atmosfere più intime della commedia zurighese Die letzte Pointe, che tratta l’argomento spinoso dell’eutanasia. Per quanto riguarda il cinema italiano, due dei titoli più forti a livello mediatico, per come sono collocati nel palinsesto festivaliero, sono situati nella sezione Gala Premiere, dedicata alle anteprime nazionali o europee di pellicole che hanno già riscosso successo altrove (è il caso del film d’apertura della kermesse, quel Borg/McEnroe che ha già entusiasmato gli avventori di Toronto). Per l’esattezza, battono bandiera tricolore Call Me by Your Name, che torna sul suolo europeo dopo un percorso soprattutto nordamericano, e Il colore nascosto delle cose, presentato poche settimane fa alla Mostra di Venezia. Entrambe le opere saranno presentate dai rispettivi registi, Luca Guadagnino e Silvio Soldini.
Quest’ultimo, il cui nome ha un certo peso sul suolo svizzero (i suoi film sono co-produzioni italo-elvetiche, e lui stesso, di origine ticinese, è un frequentatore abituale delle Giornate di Soletta, la più importante manifestazione dedicata al cinema rossocrociato), sarà accompagnato dalla protagonista del film, Valeria Golino. Sarà invece ospitata nella sezione Border Lines, che si focalizza sui film a tema umanitario ed è organizzata in collaborazione con Amnesty International, l’anteprima svizzera di A Ciambra, opera seconda di Jonas Carpignano reduce dall’accoglienza trionfale alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes lo scorso maggio (con tanto di vittoria del premio Label Europa Cinemas) e dalla designazione come rappresentante dell’Italia nella corsa all’Oscar per il miglior film straniero.
Due elementi che dovrebbero giovare al lancio elvetico del lungometraggio di Carpignano, che uscirà in sala nelle aree di lingua tedesca e francese a partire dal 6 ottobre. Si parla italiano, in parte, anche nella sezione Special Screenings, che propone otto cortometraggi sul tema del cancro in collaborazione con un’associazione caritatevole svizzera, la Krebsliga. Cinque opere di finzione, due film d’animazione e un documentario, con il fil rouge degli individui che, pur essendo affetti da vari tipi di tumore, rifiutano di arrendersi. Otto storie provenienti da vari angoli nel mondo, dal Canada alla Germania, dall’Italia al Messico, dalla Danimarca alla Colombia, con un corto in particolare, l’animato Dear Chickens, presentato in una versione provvisoria. Infine, nel programma di ZFF for Kids, destinato ai più piccoli, è presente la co-produzione italo-tedesca Amelie Rennt (Mountain Miracle – An Unexpected Friendship), già insignita di una menzione speciale della giuria della sezione Generation Kplus all’ultima Berlinale. Un racconto iniziatico che da Berlino si sposta nella regione sudtirolese, all’insegna dell’avventura per contrastare la malattia, con al centro un bel personaggio femminile, la tredicenne Amelie.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis