VENEZIA. Con una proiezione gratuita e aperta a tutti di Nightmare on Elm Street (1984), in lingua originale con i sottotitoli italiani, sabato 5 settembre in Sala Darsena a mezzanotte, la Mostra di Venezia renderà omaggio a Wes Craven, scomparso il 30 agosto dopo una lunga malattia. Lo ha annunciato il direttore Alberto Barbera, nella conferenza stampa delle giurie: “Con questo film Craven ha saputo rinnovare il genere horror”.
Barbera ha inoltre ricordato le due repliche aggiuntive per l’omaggio a Orson Welles con le proiezioni de Il mercante di Venezia e Otello il 3 settembre (ore 11.15) e l’11 settembre (ore 19.00), entrambe in Sala Pasinetti, con invito da ritirare presso le biglietterie. Il direttore ha infine parlato di un filo rosso, apparentemente esile, ma invece forte che accomuna molti titoli di Venezia 72: “Tanti autori si confrontano e riflettono sulla realtà, molti film sono ispirati a fatti storici, a personaggi reali o a tematiche contemporanee” .
Nelle vesti di presidente della giuria del Concorso, il regista messicano Alfonso Cuarón non privilegerà nessun genere di cinema. “Non mi aspetto film particolari che premierei, non lo ritengo un atteggiamento corretto. L’importante è guardare i film con innocenza, facendosi sorprendere dalla diversità”. Anche Saverio Costanzo, a capo della giuria del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro (22 gli esordi in lizza) s’augura film che lo sorprendino con la medesima innocenza.
Il regista Jonathan Demme, che guida la giuria di Orizzonti, è già al lavoro. “Noi giurati ci siamo incontrati questa mattina, cerchiamo film realizzati con passione e che impegnino le anime. Speriamo di raggiungere la maggioranza dei consensi sui titoli in odore di premio. Certo 19 film da giudicare sono tanti e sarà un lavoraccio”.
La Giuria di studenti di cinema (26 provenienti da 16 atenei) che assegnerà i Premi Venezia Classici per il Miglior film restaurato e per il Miglior documentario sul cinema, è guidata dal regista Francesco Patierno: “Ho un doppio privilegio: ammirare ed essere stimolato dai maestri che mi hanno ispirato, nonché la certezza di non beccare fregature”.
Quanto al presidente Paolo Baratta, subito ha avvertito che non si sarebbe intrattenuto con domande sul famoso buco con tanto di amianto che da 6 anni ha preso il posto della pineta e dove era previsto il nuovo Palazzo del cinema. Il sottinteso? Come già detto in altra occasione, “non è affar nostro, ma dell’amministrazione locale”. Baratta ha voluto invece ricordare i 5mila posti disponibili per garantire quella serena vivibilità dell’evento, sapendo che “la stampa è il partner principale della Mostra”.
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Il delegato generale della Settimana della Critica, a fine mandato, analizza lo stato di salute del nostro cinema in un'intervista al sito Quinlan. "Il cinema italiano è malato, malato di qualcosa che non lascia sviluppare quei talenti – che a questo punto non so nemmeno più se ci siano – che vogliono rischiare con dei film più coraggiosi. Penso che chi ha le idee si diriga verso altre forme, verso le web series ad esempio, e il cinema d’autore soffra un po’ dei soliti dilemmi". A breve il Sindacato nazionale critici cinematografici indicherà il nuovo delegato generale