È considerata la cattiva più celebre e alla moda della Disney. Ora è diventata anche punk e molto dark. Quella di Emma Stone è una Cruella de Vil (da noi conosciuta come Crudelia De Mon) mai vista prima.
Nel nuovo live action diretto da Craig Gillespie, dal 26 maggio nelle sale italiane e dal 28 su Disney+ con accesso vip, l’attrice premio Oscar svela le origini dell’iconico personaggio dai capelli metà bianchi e metà neri, e con un’ossessione per i dalmata, di cui vuole farne una pelliccia, nato dalla penna di Dodie Smith nel romanzo del 1956 La carica dei 101, e già interpretato sul grande schermo da Glenn Close.
In questo prequel, che la Stone definisce “uno dei più dark realizzati dalla Disney”, la malvagità si mescola a ironia e a un pizzico di follia. Ma a rappresentare la perfidia nel film non è solo Cruella. C’è anche la Baronessa von Hellman, una spietata stilista pronta a tutto pur di fare fuori (in tutti i sensi) la concorrenza, impersonata da un’impeccabile Emma Thompson.
Crudelia è ambientato in una Londra Anni ’70, dove risuonano le musiche di Beatles, Rolling Stones, Sex Pistols e Nancy Sinatra. Estella (Stone) è una truffatrice che passa le sue giornate tra un furto e l’altro insieme agli amici Jasper (Joel Fry) e Horace (Paul Walter Hauser). La ragazza, sin da piccola intelligente e creativa, ha il sogno di diventare qualcuno nel mondo della moda e un giorno riesce a farsi notare dalla Baronessa. Quell’incontro scatenerà una serie di eventi e rivelazioni che la porteranno a conoscere il suo lato più oscuro e a trasformarsi nella vendicativa Cruella.
“È difficile considerare Cruella davvero cattiva, se conosci in che modo lo è diventata – ha detto la Stone, 32 anni, durante la conferenza mondiale in streaming di presentazione del film, di cui è anche coproduttrice. E poi non penso sarei mai in grado di interpretare un personaggio se pensassi che è esclusivamente cattivo. Cruella è un essere umano e, come tutti, ha i suoi punti deboli, che in questo film trasforma in punti di forza. Reagisce a ciò che le capita nella vita con la sua creatività e la sua genialità”. Per l’attrice americana “Estella è una ragazza dolce, ma non è ancora pienamente consapevole di sé stessa. Mi affascina di più il mondo di Cruella, anche se non farei mai certe cose che fa lei”.
Il ruolo del cattivo fa gola a molti attori. E la Thompson non vedeva l’ora di farne uno, dopo decenni di donne perbene. “Finalmente mi è stata data l’opportunità di fare una vera cattiva. Mio marito quando ha letto il copione, ha detto: sei tu! – ha raccontato con la sua pungente ironia inglese l’attrice due volte premio Oscar. La Baronessa è una donna avida e venale, abita in lei il seme della distruzione. Non vuole che nessun altro abbia successo, senza comprendere che la concorrenza potrebbe essere uno stimolo per renderla migliore. Non riesce ad accettare che ci possa essere qualcuna non solo con più talento di lei, ma anche più giovane e bella. È una donna che vuole mostrare una personalità molto forte e che, invece, è profondamente debole”.
Se interpretare un villain è stimolante per un attore, lo è pure per un regista come Gillespie, che con una cattiva aveva già avuto a che fare realizzando il film Tonya. “Ogni malvagio è divertente da raccontare e ci aspettiamo che anche il pubblico si diverta – ha spiegato l’australiano, sempre in collegamento Zoom – E poi nel film non manca una buona dose di umorismo”.
In questa storia pure i dalmata, adorabili cagnoloni della fiaba Disney, sono aggressivi. “Sono funzionali al racconto. Devono supportare il percorso emozionale di Cruella”, ha aggiunto il regista. In questa pellicola i protagonisti sono anche gli splendidi abiti di Jenny Beavan, costume designer due volte premio Oscar che si è ispirata per le sue creazioni all’immaginario di Vivienne Westwood, John Galliano e Alexander McQueen, e il trucco e le acconciature stravaganti di Nadia Stacey.
Le due Emma si sono divertite moltissimo insieme a trasformarsi nelle oltre cento scene del film. Per la Stone gli abiti più belli sono stati “il vestito con una coda lunga 40 piedi (oltre 12 metri, ndr) mentre uscivo da un camion della spazzatura, e un altro con una gonna così ampia da coprire un’intera macchina”.
“Certo in alcuni momenti, stretta nel corsetto, mi sono sentita come quando strizzi il tubetto del dentifricio”, ha detto sorridendo la collega britannica, che ha infine confessato di portare nella vita reale come altezza di scarpe al massimo le infradito.
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