Cronenberg e DeLillo, sintonia perfetta

CANNES – Scrittore e regista per una volta all’unisono. Capita con Don DeLillo e David Cronenberg, il primo scrittore del romanzo Cosmopolis, che risale al 2003, a lungo considerato infilmabile. Ci è riuscito David Cronenberg, mago canadese delle mutazioni. Adesso, a Cannes in concorso, i due autori appaiono davvero in sintonia, come non sempre capita nei casi di adattamenti letterari.

Così DeLillo parla del personaggio di Eric Packer, giovane squalo della finanza che viene raccontato mentre attraversa New York a bordo della sua limousine. “Eric vive la totalità della sua vita in una sola giornata. Alla fine, dopo molti incontri, torna nel quartiere della giovinezza di suo padre che sembra una bidonville. Ritorna verso le origini. Vuole solo tagliarsi i capelli. Ecco tutto. Non cerca soldi o altri vantaggi, ha uno scopo molto semplice”. Prosegue Cronenberg, che ha affidato il ruolo di Eric al ‘vampiro’ Robert Pattinson: “Quando spara alla sua guardia del corpo, per lui è una liberazione, perché quel body guard è il simbolo della sua prigionia. Ora può tornare al passato, quando si faceva tagliare i capelli da bambino dal barbiere di suo padre e solo così ritrova la sua purezza”.

Accolto con qualche perplessità dai giornalisti, Cosmopolis, secondo David Cronenberg, non è il primo film sul nuovo millennio. “Le rivolte di Occupy c’erano durante la lavorazione, ma è una bizzarra casualità, il film non è certo un documentario”, ha spiegato il regista.

Per DeLillo: “Il mio lavoro parla della vita in epoche pericolose forse perché affonda le radici negli anni ’60 e ’70, gli anni degli omicidi politici, del Vietnam, del sentimento di rivolta”.