Da mercoledì 22 a sabato 25 agosto torna Corto e a capo, giunto alla Quarta Edizione. La rassegna nata a Venticano (AV) si è rafforzata nella proposta e nei contenuti estendendosi anche ad altri comuni dell’Irpinia. Il tema dell’edizione 2017 – terminata tra grandi consensi del pubblico e degli addetti ai lavori – è stato l’emigrazione giovanile, raccontata nel documentario partecipato Io devo andare, per l’edizione 2018 gli organizzatori hanno sottolineato il contributo di coloro che restano, realizzando il documentario Se resto è perché, che raccoglie le testimonianze di chi ha deciso di restare in Irpinia – artigiani, artisti, imprenditori, operatori culturali – e rilancia un altro modo di raccontare le eccellenze irpine.
Come dichiara il direttore artistico Umberto Rinaldi (il regista sannita reduce dal successo del film Volevo essere Imbriani), “restare non significa soltanto non partire, significa immaginare un finale diverso per la propria storia, conoscere tutti i fattori che regolano il proprio territorio e organizzarli in modo diverso, reinterpretarli, dargli vita all’interno di un percorso a misura di chi lo costruisce. Restare dunque non è qualcosa di passivo, è resistenza ma anche azione, è principalmente una scelta che cambia chi la fa e ciò che gli sta intorno, che apre strade nuove anche in contesti in cui le vie di uscita sono sempre poche e in cui molti giovani (e meno giovani) fanno fatica a immaginare se stessi anche nel futuro”.
Corto e a capo concentra la sua attività nelle serate di fine agosto, ma il lavoro degli organizzatori attraversa tutto l’anno, con la realizzazione di progetti come 3C (Cinema, Campi, Comunità) in collaborazione con la Condotta di Avellino di Slow Food e di iniziative come il workshop CinemAbility, che ha fatto lavorare insieme ragazzi normodotati e portatori di handicap, con la possibilità di entrare in contatto con le immagini, di comprenderle e di arrivare a sviluppare una capacità base di esprimersi attraverso di esse.
Corto e a capo 2018 ha ricevuto centinaia di opere provenienti da ben 96 paesi di tutto il mondo, in particolare USA, Spagna, Iran, Germania e Cile.
Un risultato che conferma il respiro internazionale della rassegna, come evidente già lo scorso anno, con la vittoria di Lost Face di Sean Meehan, una coproduzione canadese-australiana. Il primo appuntamento di Corto e a capo si terrà a San Nicola Baronia (AV) mercoledì 22 agosto, con una maratona di corti che saranno valutati dal pubblico (giuria popolare) e la proiezione in anteprima del documentario partecipato Lo spirito dei falò, realizzato in paese durante la tradizionale festa dei falò di San Nicola. Seconda e terza serata, 23 e 24 agosto, al Caffè Letterario del Castello d’Aquino di Grottaminarda (AV), con la maratona di corti dai quali, grazie al voto della giuria popolare, verranno selezionati i candidati al premio del pubblico. Le due serate conclusive si terranno nella sede storica di Corto e a capo, Venticano (AV), il 25 e 26 agosto, con la proiezione dei finalisti e di Se resto è perché, la partecipazione di grandi nomi (a premiare i vincitori e ad animare la serata del 25 agosto ci sarà l’attore Francesco Paolantoni) e la consegna dei premi (Giuria popolare, Corto sociale, Se resto è perchè, 3C Slow Food). Partecipano in gara trentasei opere divise in due sezioni, dalla prima Daena anima e immagine uscirà il vincitore assoluto della manifestazione, dalla seconda Adotta un corto il vincitore del premio della giuria popolare.
Corto e a capo – Daena, Anima e Immagine è una rassegna nata nel 2015 con l’obiettivo di diffondere la cultura cinematografica attraverso proiezioni e incontri con autori, attori e protagonisti del cinema, privilegiando quelle figure che si muovono al di fuori dei circuiti ufficiali e dei canali classici di fruizione. Si svolge in paesi della provincia irpina dove spesso diviene l’unica possibilità di entrare in contatto con le opere cinematografiche senza doversi spostare. Ogni anno Corto e a capo ha un tema specifico, intorno al quale viene costruita tutta l’edizione tra cinema, proiezioni, interventi musicali, ospiti a tema, poesie, libri, mostre artistiche e fotografiche. Dichiara Rinaldi: “Siamo convinti che raccontare storie, condividere immagini, trasferire qualche piccola conoscenza del linguaggio cinematografico, oltre ad essere un piacevole momento di condivisione e di aggregazione, possa avere ricadute positive sulla società e possa aiutare a sensibilizzare le persone su tematiche psicologiche, umane e sociali”.
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