Forse non tutti sanno che Siena è la prima e unica città d’Italia cablata con la fibra ottica. È possibile ricevere tutti i canali tv senza bisogno di antenna o parabola. Fino a questo momento sono collegate in rete 16.000 famiglie sulle 22 mila residenti nel territorio comunale. Il tutto, gratuitamente. Su questo sfondo ipertecnologico (e molto ricco), che si fonde con l’altro medievaleggiante di una delle più tutelate città d’arte d’Italia, si tiene quest’anno la sesta edizione del Festival Internazionale del Cortometraggio di Siena (vedi la scheda di tamtam).
Il programma (anche questo molto ricco) e le iniziative collaterali sono state presentate oggi al Cinema dei Piccoli di Roma, alla presenza del neoeletto sindaco della città, Maurizio Cenni, del direttore del Festival Piero Clemente, e di alcuni pluripremiati registi italiani di cortometraggi. Tra questi ultimi Massimo Cappelli (Il sinfamolle, con Tiziana Foschi) e Stefano Pasetto (Sorelle), selezionati nel Panorama Italiano del festival. E Werther Germondari, presente nella competizione internazionale con La vita è una ruota.
“Quest’anno l’edizione è sensibilmente più ricca, nonostante i seri problemi di localizzazione che abbiamo avuto”. Il festival infatti, fino ad agosto, avrebbe dovuto tenersi a Livorno.
Sessanta film in Competizione Internazionale da 34 paesi, quindici film nel Panorama Italiano, 200 corti in totale, comprendendo anche le appetitose retrospettive sul cinema breve inglese (tra cui i corti di Mike leigh), svizzero, cileno, tedesco e polacco. Insolito per un festival italiano anche il numero delle giurie: tre, di cui una dedicata alla Competizione Internazionale, una di Cinemavvenire per il Panorama Italiano e infine quella delle scuole senesi per i 9 corti sulle tematiche giovanili selezionati trasversalmente tra tutti i corti in concorso. La completezza del festival, che si ispira dichiaratamente a quello di Clermont-Ferrand, è comprovata anche dalla presenza di un seguitissimo mercato internazionale in cui distributori, produttori e giornalisti possono visionare tutti i film pervenuti per la selezione, circa 700. Se si considera che il festival di Siena accetta solo film in pellicola (in un periodo in cui sta esplodendo l’uso del digitale) il numero parla da solo a favore del successo che la manifestazione si è assicurato negli anni.
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