CORTI D’ANIMAZIONE AL SUNDANCE

Al Sundance Film Festival, la rassegna di cinema indipendente ideata e diretta da Robert Redford, in programma fino al 20 gennaio a Park City (Utah), partecipa un altro italiano oltre alle presenze significative di Gabriele Muccino con L’ultimo bacio e di Laura Morante, tra le interpreti dell’esordio di John Malkovich The Dancer Upstairs.
Si chiama Marco Bertoldo, un giovane torinese che dal 1993 si è trasferito a San Francisco per lavoro. Il suo breve cortometraggio (5’) Gone Bad–Episode 2 concorre nella sezione Animation del Sundance Online che prevede lavori realizzati con diversi metodi d’animazione, compreso il 3D e il Flash (www.sundanceonlinefilmfestival.org/sundance). L’ Audience Award – il premio del pubblico – verrà annunciato questo giovedì. Tra gli altri corti (in tutto sono tredici) ci sono tre deliranti episodi della serie Brain Girl di Marina Zurkow, il poetico Golden Boy di Bill Cahalan e Twin Killing, di Chris Ferrantello, una riflessione estetica sull’attentato dell’11 settembre.
Marco Bertoldo ha scritto il suo corto d’animazione a quattro mani con Niccolò Ammaniti e realizzato in 3D. Bertoldo ha lavorato per anni come animatore e regista di scene 3D per videogames (qui la lista completa dei suoi videogiochi: www.mobygames.com).
Ma negli ultimi anni il giovane regista ha deciso di far fruttare artisticamente la sua esperienza professionale e la sua passione per Sergio Leone e l’horror italiano di serie B. Ne è venuto fuori un piccolo, terrificante e suggestivo film che paga molto esplicitamente il suo debito ai miti del regista, soprattutto nei titoli di testa. Su campo rosso saturo si muovono le silhouettes nere di un cowboy con lo spolverino alle prese con un’orda di zombie. Il tamburo e la canna di una colt, schizzi di sangue nero sulla parete. Poi un lento dolly a pelo d’acqua sopra un lago inquinato. Un vecchio pescatore cambia il verme sull’amo. E sulle note provenienti dalla radio portatile che l’uomo ha con sé sulla barca, prende corpo l’orrore…
Gone Bad è un format per il web composto di sei episodi. Visto il successo (era presente anche all’ultima edizione del Festival di Torino), a breve ne verrà tratto anche un film. E forse inizierà la lunga strada tutta italiana della concorrenza alla Pixar o alla Disney che già un altro giovane regista, Daniele Lunghini, ha da poco intrapreso con Le foto dello scandalo.