CORSO SALANI


Corso Salani ha presentato il suo ultimo film al Torino Film Festival. Palabras è il racconto di una storia d’amore, ambientata in Cile tra la ricca e benestante Santiago e la sperduta e suggestiva Antuco, una località delle Ande. Nel cast figura lo stesso Salani, capace insieme alle sue attrici, Paloma Calle Alberdi e Monica Rametta, di realizzare un film essenziale sull’amore. Una storia al femminile sulle gioie e i dolori provocati dai ricordi di una relazione sentimentale finita.

Palabras segue un percorso narrativo discontinuo. Vediamo la protagonista al presente e al passato, a Santiago del Cile e poi in una remota località sulle Ande. Da dove sei partito?
Mi interessava di più la parte nella quale Adela racconta alle due amiche la sua storia d’amore con Alberto, avvenuta un anno prima nelle Ande, la considero il cuore del film. L’oggetto dei racconti di Adela è venuto di seguito ed è subordinato a ciò che lei crede di aver vissuto. Nella nostra esistenza è più importante e influente ciò che s’immagina di aver vissuto rispetto alla realtà. Di fatto Alberto è probabile che non fosse innamorato allo stesso modo della sua compagna, ma quel che conta sono i ricordi che Adela conserva e il valore attribuito a quelle vicende.

Come hai ottenuto dalle attrici una recitazione così invisibile e spontanea?
Per la prima volta ho deciso di fare delle prove con le attrici prima di girare, ma solo per farle entrare in confidenza, per scioglierle. Così hanno costruito i loro personaggi in totale libertà. La spontaneità e il realismo presenti nel film dipendono anche dall’uso del digitale che consente di girare tutto, non solo in senso quantitativo. La videocamera riesce infatti a cogliere quei piccoli gesti che la mdp trascurerebbe. E il personaggio s’arricchisce di particolari rilevanti e la storia di contenuti ulteriori.

Quando sarà in sala il film e manterrai i sottotitoli?
Palabras uscirà dopo Natale. Quanto ai sottotitoli, se optassi per il doppiaggio commetterei una sciocchezza. Se avessi voluto fare un film in lingua italiana, avrei scritto un’altra storia. Ma sono convinto, e come me il produttore Arcopinto, che il pubblico di Palabras preferisca le versioni originali piuttosto che quelle doppiate.

autore
18 Novembre 2003

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