“Serve un intervento immediato e straordinario da parte del governo per salvare Cinecittà Luce. Nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia sarebbe un fatto di gravità inaudita costringere alla chiusura uno dei simboli più prestigiosi della cultura italiana e del cinema mondiale”, così Fabio Granata, capogruppo Fli in Commissione Cultura. “Cinecittà Luce rappresenta la memoria culturale delle attività cinematografiche e attraverso l’attuale assetto manageriale svolge un’attività indispensabile di promozione, sostegno e produzione fondamentale per la qualità e la competitività del cinema italiano. Dopo tante promesse di Bondi tradite da Tremonti, ora serve subito un segnale dal governo, altrimenti partiranno i titoli di coda della più antica e nobile istituzione cinematografica del mondo”.
“Sarebbe davvero un amaro paradosso se proprio mentre l’Italia festeggia il centocinquantesimo della sua nascita dovessimo assistere alla chiusura del più antico e prestigioso polo dell’industria della cultura e dello spettacolo rappresentato da Cinecittà Luce. Eppure i tagli e una politica miope e punitiva della destra al governo rischiano di condurre a questo esito”, lo dice l’ex segretario del PD Walter Veltroni. “Difendere Cinecittà Luce – sostiene Veltroni – dovrebbero al contrario essere un dovere: qui infatti si intrecciano il grande patrimonio di filmati e documenti audiovisivi sul nostro paese, la promozione internazionale del nostro cinema e l’impegno produttivo e distributivo a sostegno dei documentari e dei giovani autori. I contributi pubblici hanno subìto nel giro di pochissimo tempo un taglio secco e la chiusura produrrebbe non solo il rischio di perdere il lavoro per chi a Cinecittà Luce è impegnato, ma un impoverimento gravissimo per la cultura italiana e per la sua capacità di circolare nel mondo. Ha proprio ragione il presidente Napolitano quando invita a non fare tagli col machete: cultura, ricerca e valorizzazione del patrimonio intellettuale nazionale sono beni che vanno difesi da tutti”.
“Bisogna raccogliere senz’altro il grido d’allarme che arriva da Cinecittà Luce. Bastano poche risorse per dare continuità ad istituzioni culturali fondamentali nella vita della nazione. Un bacino importante per la memoria storica dell’Italia e per il sostegno alle nostre attività culturali”, sostiene il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. “Credo che ci sia lo spazio per un intervento e rivolgo un pubblico appello alle autorità di governo perché si facciano carico di questa inderogabile necessità. E’ possibile agire tempestivamente perché la lotta agli sprechi non determini sacrifici in questo caso non giustificati per istituzioni che sono una grande risorsa per tutta l’Italia”.
“Anche noi, come tanti addetti ai lavori, siamo preoccupati per la pesante mole di tagli che dovrà affrontare Cinecittà Luce. Un conto è la doverosa razionalizzazione delle risorse e la lotta agli sprechi, un altro è mettere a rischio la stessa sopravvivenza di uno storico riferimento cinematografico e culturale come Cinecittà e di un’inestimabile memoria audiovisiva come l’archivio Luce. Ci auguriamo che il governo voglia dare al più presto garanzie precise sul futuro di questi due cardini della cultura italiana e risposte ai lavoratori, che non meritano di pagare sulla loro pelle l’incertezza che regna intorno al ministro Bondi e al suo dicastero”. E’ quanto chiede, in una nota, il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa.
“Nell’anno in cui si celebra il 150° dell’Unità d’Italia il marchio audiovisivo più importante del Paese e uno tra i più antichi al mondo, Cinecittà Luce, rischia la chiusura. Sono in pericolo i posti di lavoro degli oltre 100 dipendenti e un immenso patrimonio, quello dell’Italia audiovisiva dal 1923 ad oggi. La denuncia arriva dall’amministratore delegato di Cinecittà Luce, Luciano Sovena, ed è gravissima”. Così Vannino Chiti, vicepresidente del Senato e commissario del Pd Lazio. “I tagli alla spesa pubblica, come ha ben sottolineato il presidente Napolitano – aggiunge – non possono essere fatti con il machete e non su ciò che ha reso grande l’Italia nel mondo, e rappresenta il nostro capitale più prezioso. Minacciarne la sopravvivenza dimostra che la destra nei fatti considera questa immensa ricchezza solo un costo e non una risorsa. Sottrarre investimenti alla cultura significa andare contro gli interessi dell’Italia stessa, di una tradizione che non ha eguali. Per la salvaguardia di questo patrimonio e, in generale, della cultura, tutti i contributi sono da apprezzare e bene ha fatto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ad intervenire e a impegnarsi, ma voglio sommessamente ricordargli, visto che sembra averlo dimenticato, il suo far parte, e ad alti livelli – conclude Chiti – della stessa maggioranza di governo che ha determinato questi tagli sconsiderati”.
“Si tratta di cifre assai limitate a fronte della esigenza di mantenere in attività istituzioni culturali come Cinecittà Luce che costituiscono un elemento assai importante per la nostra memoria storica. Condivido l’appello al Governo fatto dal Presidente Gasparri”, dice il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
“E’ tempo che andiamo denunciando il pericolo concreto della crisi di Cinecittà e della chiusura di Cinecittà Luce, vero patrimonio ineguagliabile di memoria e materiali audiovisivi”, dice Vincenzo Vita del Pd ricordando di aver proposto al governo, prima dell’estate, di condividere un provvedimento d’urgenza che salvasse la società e i lavoratori. “La terribile miscela di disinteresse e macelleria finanziaria ha portato alla situazione attuale. Siamo solidali con tutti coloro che operano nel settore e stiamo lavorando per trovare una soluzione. In particolare nella sede del comitato ristretto sulla riforma del cinema, insediato dalla Commissione Cultura del Senato, chiederemo, nelle prossime ore, di stralciare proprio la parte sul gruppo cinematografico pubblico. E ci attendiamo, al di là delle dichiarazioni di maniera, la disponibilità del governo e della maggioranza a discuterne in tempi strettissimi”.
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