E’ deciso a mettere mano alla legge del cinema in tempi ravvicinati, il ministro per i Beni e le attività culturali Giuliano Urbani, entro 6 mesi è infatti convinto che saranno approvati alcuni decreti legislativi. “Il nostro Parlamento più che grandi leggi di sistema deve fare leggi cornice”, spiega Urbani al convegno sul nuovo assetto legislativo per il cinema, promosso da Anica e il Sole 24 ORE.
Risponde così indirettamente a Guglielmo Rositani (An) firmatario insieme a Gabriella Carlucci (Forza Italia) della proposta di legge di riforma del cinema, che il parlamentare ha illustrato agli intervenuti nella sala convegno dell’hotel Excelsior.
Cinque le priorità indicate da Urbani: favorire l’export del nostro cinema e gli investimenti stranieri in Italia; l’aumento delle risorse con maggiore presenza di capitali privati a cominciare da quei Fondi d’investimento che dispongono di consistenti quote finanziarie; migliore innovazione tecnologica; maggiore qualità del prodotto e professionalità e infine maggiore efficienza e trasparenza di tutti i meccanismi finanziari.
Urbani è convinto che due siano i modelli da seguire, adattati al caso italiano: quello inglese per quanto concerne le agevolazioni fiscali e quello francese per il “reference system”. Tra le altre iniziative che Urbani intende presto attivare: la borsa delle sceneggiature, cioè la possibilità di anticipare del denaro per sceneggiature e nel contempo farle circolare e anche la creazione di una struttura di servizio, rivolta all’internazionalizzazione del nostro prodotto, capace di penetrare in aree di mercato come la Cina e la Russia. E infine una campagna pubblicitaria per il nostro cinema, tesa a recuperare quel 25% di pubblico che rifiuta di vederlo.
Ad aprire il convegno è stato il presidente dell’Anica Gianni Massaro che ha dato lettura del documento di politica programmatica per il rilancio dell’industria cinematografica e audiovisiva italiana approvato all’unanimità nel corso dell’ultima assemblea dell’associazione dello scorso 23 luglio.
Polemico l’intervento del produttore Aurelio De Laurentiis che ha chiesto al ministro misure urgenti contro la pirateria dell’home video, e ha attaccato Franco Carraro e le emittenti televisive nazionali per la eccessiva concorrenza del calcio nei confronti del cinema. Francesco Alberoni, presidente della Scuola nazionale di cinema, ha indicato una via d’uscita per il nostro cinema, l’esempio viene del nostro settore tessile, un tempo in crisi, poi affermatosi nel mondo con i nostri stilisti.
Tra gli interventi anche quello di Giampaolo Sodano (Unidim), Giancarlo Leone (Rai Cinema e Rai Fiction), Giampaolo Letta (Medusa), Sergio Silva (Apt), Carlo Bernaschi (Anem) e Alberto Francesconi (Anec).
Nessun intervento da parte degli autori, fatta eccezione di Citto Maselli che ricorda l’appuntamento del 6 settembre indetto dall’Anac e dai produttori indipendenti, extra Anica.
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