“Internet ha creato un mercato globale online senza limiti e barriere, e non è possibile comprimerlo all’interno dei confini nazionali tradizionali. I provvedimenti protezionistici come il decreto Tasca hanno fatto il loro tempo. Semplicemente, non riescono più a essere efficaci”.
Paul Zonderland, direttore generale di Buena Vista International Italia e Buena Vista Home Entertainment, per il secondo anno consecutivo al primo posto della distribuzione in Italia, è molto scettico a proposito del provvedimento 2000/1137 varato dalla ministra della cultura francese.
E se il governo italiano decidesse di fare lo stesso passo?
Non credo che in Italia un decreto del genere funzionerebbe. D’altra parte, da noi il mercato dei film in versioni originali non è particolarmente sviluppato, né per quanto riguarda la distribuzione in sala, né nel settore dell’home entertainment, Vhs e Dvd. Il predominio del doppiaggio è ancora praticamente incontrastato.
A proposito del decreto Tasca, mi sorprende che i francesi non tengano conto della vicinanza del mercato belga, che non possono regolamentare per legge. I consumatori francesi di Dvd in versione zone 1 potranno rifornirsi in Belgio senza problemi di dogana.
Il punto è che l’import parallelo di film in lingua originale è molto difficile da arginare, ma non stiamo parlando di grandi numeri o di grandi quote di mercato. Certo, nella struttura del mercato cinematografico sono in atto dei forti cambiamenti, e prima o poi la diffusione del prodotto audiovisivo su Internet renderà obsoleta anche la distribuzione in sala, ma per questo c’è tempo.
Che tipo di provvedimenti bisognerebbe adottare, allora, per proteggere seriamente il cinema?
La migliore difesa per il cinema è il cinema stesso: la creazione di buone sale, l’offerta di film di qualità a un prezzo ragionevole.
Ovviamente una finestra temporale, prima che i film passino dalla distribuzione in sala alla commercializzazione per uso privato, ci deve essere. Ma soprattutto per quanto riguarda i grandi successi made in Usa, la soluzione sta nell’anticipare l’uscita italiana ed europea rispetto alla data americana. E poi, in Italia, bisognerebbe puntare di più sulla stagione estiva, migliorando la qualità della programmazione tra giugno e settembre e cercando di attirare in sala soprattutto il pubblico delle famiglie. Una strategia relativamente semplice da attuare e commercialmente valida.
Che futuro prevede per il Dvd in Italia?
Presto anche in Italia ci sarà una crescita forte di questo tipo di prodotto, ma per il “sorpasso” ci vorranno ancora un paio d’anni. Molto presto, i veri profitti di un film si valuteranno dalla sua resa sul mercato dell’home entertainment e non dagli esiti in sala. In Giappone è già così, e prima si adeguerà anche l’Italia.
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