‘Con Ugo’, conversazione semiseria con Gregoretti

Nel cortometraggio di Gianfranco Pannone, presentato al Bif&st, il regista, scrittore, attore, militante politico si racconta tra le pareti di casa e in giro per le strade del centro di Roma


BARI. Il cortometraggio Con Ugo (30 minuti) presentato fuori Concorso al Bif&st è una conversazione semiseria di Gianfranco Pannone con Ugo Gregoretti, regista, scrittore, attore, militante politico, che ci racconta il suo percorso originale, protetto tra le pareti di casa ricche di libri, quadri e cimeli storici e in giro per le strade familiari del centro di Roma.
Con Ugo, autoprodotto e girato in due giorni, ha anche immagini dei film Omicron, Viaggio a Goldonia e del programma televisivo Controfagotto. Il corto è arrivato dopo 4 anni che Pannone diceva a Gregoretti che lo avrebbe voluto protagonista di un ritratto anche perché ci sono pochi lavori su di lui: l’uomo si è spesso autorappresentato.

“Mi ha dato una fiducia incondizionata, l’ho stuzzicato su alcune cose perché lui rappresenta sia un uomo del presente, pronto a fare un film anche a 86 anni – spiega l’autore – sia anche un uomo del nostro ‘900 con tutte le sue straordinarie contraddizioni. La cosa che lui fosse un aristocratico comunista mi ha sempre affascinato molto”.
Un ritratto per ricordare un artista caduto nell’oblio? “Ugo non è stato dimenticato, come ha dimostrato la calorosa accoglienza in sala qui a Bari, ma è come se il suo percorso anomalo di regista particolare che si è mosso in più direzioni – cinema, teatro, letteratura e televisione – desse un po’ fastidio. E invece mi piace molto questo eclettismo, lo trovo di grande modernità. Inoltre suoi lavori – continua Pannone – non sono prettamente documentaristici, anzi Ugo, come tutta la sua generazione tradisce la natura del documentario, c’è anche una messa in scena cosa che rende ancora più interessante e moderno il suo lavoro. La sua è quasi una ribellione indiretta a  un modo convenzionale oggi di intendere l’audiovisivo per compartimenti stagni”.

Bari 2016

Bari 2016

Il segreto e la vendetta di Michele Riondino

L’attore è il protagonista, con Valentina Cervi, Vitaliano Trevisan e Elena Radonicich, di Senza lasciare traccia, esordio di Gianclaudio Cappai presentato al Bif&st nella sezione Nuove Proposte e prossimamente nelle sale il 14 aprile. “Il film è nato dopo un viaggio con un’amica colpita dal cancro che mi confidò la convinzione che la malattia era dovuta a un evento traumatico vissuto anni prima. Da qui sono partito per costruire una giornata particolare di cui è protagonista Bruno”, spiega il regista

Bari 2016

Golino produttrice a Cannes con ‘Pericle il nero’?

Il film di Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio protagonista e tratto dall’omonimo romanzo noir di Giuseppe Ferrandino, è prodotto insieme ai fratelli Dardenne dalla Buena onda, la casa di produzione di Golino, Scamarcio e Viola Prestieri. Al momento l'attrice e regista è impegnata nella stesura della sua seconda opera, una storia con protagonisti due uomini, insieme a Francesca Marciano e Valia Santella. Polemica sulle nomination dei David: "Peccato che ci sia solo la mia candidatura, Il film di Gaudino merita di più"

Bari 2016

Bif&st 2017: omaggio a Vittorio Gassman

Il direttore Laudadio annuncia anche "la retrospettiva di un grande attore, magari anche regista, o di un’attrice americani viventi”. Edizione 2017 nel segno della tutela dell’ambiente: previsti incontri e conversazioni su cinema e scienza, “saranno con noi scienziati, fisici, matematici, personalità della cultura e il cinema denuncerà la distruzione della bellezza e dell’ambiente”. Tornerà inoltre la sezione internazionale del Festival con una quindicina di titoli. Presto il gemellaggio con il Festival del cinema italiano di Annecy

Bari 2016

Giorgio Colangeli, Premio Ferzetti per il film sull’amianto

L'attore romano premiato dal Bif&st per Un posto sicuro dell'esordiente Francesco Ghiaccio sulla fabbrica di morte Eternit. Un film drammatico ma positivo per Colangeli che mostra la possibilità di riscatto che ognuno ha dentro di sé: “Quando ho girato a Casale Monferrato, ho trovato una grande coesione ideale in quel dramma collettivo. Si spende molto in dolore, ma si ricevono in cambio consapevolezza e senso civico, le grandi tragedie aiutano a cambiare il punto di vista”. Premiati Due euro l'ora e The Plastic Cardboard Sonata


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