Con “Diaz” il G8 a Berlino

Anche Diaz Don’t Clean Up This Blood, l’atteso nuovo film di Daniele Vicari, sarà al 62° Festival di Berlino nella sezione Panorama Special. Prodotto da Domanico Procacci con Mandragora Movies e Le Pacte e la partecipazione della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige e della BLS, il film – girato in Romania – – ricostruisce “la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”, come Amnesty International ha definito i pestaggi avvenuti nel 2001 durante il G8 di Genova alla Scuola Diaz. Nel cast Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Elio Germano, Davide Iacopini, Ralph Amoussou, Fabrizio Rongione e Renato Scarpa. Molte le polemiche preventive che hanno accompagnato la lavorazione.

Il regista, già autore di Velocità massima e Il passato è una terra straniera, ha incontrato, insieme alla sceneggiatrice Laura Paolucci, molte persone coinvolte nella vicenda. Ragazzi che erano nella scuola, i loro avvocati, magistrati, giornalisti e anche poliziotti. Il risultato è, come ha detto Vicari a L’Espresso, “un film corale con 140 personaggi ispirati alla realtà ma con nomi di fantasia”. Molte sono state le difficoltà produttive: “Il problema è che Diaz è un film che in Italia nessuno vuole – ha aggiunto il cineasta – nessun distributore, nessuna televisione, nessun finanziatore, nemmeno le banche”. Tanto che sono state decisive le coproduzioni con Romania e Francia e l’apporto della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige. Ora però l’approdo alla platea internazionale del Festival di Berlino dà ragione al grande sforzo produttivo compiuto per raccontare questa pagina oscura della recente storia italiana.