Comencini: “Un film contro la degenerazione della politica”


“Detesto l’espressione bunga bunga e il fatto che mio figlio di 13 anni la conosca, così come mi dà fastidio la parola escort. Se vogliamo tornare alla normalità democratica, dobbiamo farlo a partire da noi evitando la rimozione che è uno dei modi in cui questo paese è sempre andato avanti”. Così Francesca Comencini, dal 4 ottobre alla prova della sala, dopo il concorso di Venezia, col suo nuovo film Un giorno speciale, che esce giovedì in 50 copie con Lucky Red. Nonostante tutti i riferimenti all’Italia berlusconiana, per la regista di Mi piace lavorare questo racconto al tempo stesso semplice e tragico non è per niente datato. Anzi. Gina, una ragazza di periferia, bella e scatenata, viene vestita a festa dalla mamma per incontrare il politico che potrebbe farla svoltare in cambio di un “piccolo” favore sessuale. E’ accompagnata dal coetaneo Marco, al suo primo giorno di lavoro come autista di limousine, a lui resterà una scarpetta che potrebbe cambiare le sorti dei due ragazzi, come nella favola di Cenerentola. Ma la fiaba serve qui a parlare della degenerazione che spinge donne giovanissime a prostituirsi con uomini sconosciuti e potenti come se fosse la cosa più normale. “Le recentissime immagini delle ragazze che baciano i politici mascherati con la testa di maiale in un festino sono immagini di oggi. Ma soprattutto sono immagini che ci riguardano”, spiega ancora Comencini. “E parlo innanzitutto da cittadina. Come dice il Talmud, la colpa è come la neve, ci ricopre tutti. Il futuro di questi giovanissimi è stato ricoperto da una coltre di neve che rende normale ciò che normale non è”. La cattiva televisione, che nel film ha un ruolo chiave, è l’artefice di questa degenerazione. “Noi registi abbiamo il dovere di interrogarci sulle immagini, forse per questo anche Bella addormentata, che ho trovato stupendo, tenta una riflessione, anche poetica, su questi temi, ad esempio sull’etica pubblica e su quale valore abbiano le vite delle persone agli occhi dei politici”.

 

E’ d’accordo con la regista il produttore Carlo Degli Esposti, che ha condiviso la necessità di un progetto a basso budget e pienamente indipendente anche dalle antenne, nel rivendicare l’urgenza di Un giorno speciale: “Qualcuno a Venezia lo ha dipinto come sorpassato, ma questo è un argomento che non deve essere rimosso, che ci ha riguardato negli ultimi vent’anni e ci riguarda tuttora”. Mentre i due giovani protagonisti, Filippo Scicchitano e Giulia Valentini si riconoscono pienamente in una generazione sfiduciata verso una politica che li ha ingannati e traditi. “A tutti i ragazzi che venivano a fare il provino ho chiesto cosa pensavano dei politici – racconta la regista – e tutti hanno detto che non gliene fregava niente, che si scannassero tra di loro”.

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01 Ottobre 2012

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