La regista, attrice e scrittrice francese Coline Serreau sarà protagonista al Festival Internazionale di Cinema e Donne, diretto da Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo, manifestazione che vanta trentanove edizioni, da sempre all’avanguardia nel porre l’accento sulle tematiche della parità di genere. In programma dall’8 al 12 novembre al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r), il festival presenta in anteprima 42 film che aprono uno spaccato sulle cinematografie di Marocco, Francia, Svizzera, Italia e Portogallo. Ogni giorno alle ore 19 sono previsti incontri con le registe, aperti al pubblico, esperti del settore.
Coline Serreau è una pioniera nell’affrontare le tematiche di genere. Uno dei suoi primi film, Pourquoi pas? del 1978 narra la storia di quella che molti anni dopo sarebbe stata chiamata una famiglia ‘arcobaleno’. La tematica della convivenza tra uomini, stavolta per mostrare la nuova paternità, viene ripresa nel 1985 in quello che è stato il suo film di maggior successo, Tre uomini e un culla, pluripremiato e del quale Hollywood nel 1987 ha realizzato il remake Tre scapoli e un bebé, anche questo grande successo al botteghino, al quale è poi seguito, nel 1990, Tre scapoli e una bimba. Una regista che, in chiave di commedia, porta alla ribalta tematiche di grande attualità, oltre a quelle citate ha infatti realizzato film sulle lotte delle donne, in Mais qu’est-ce qu’elles veulent? (1975) documentario nel quale otto donne – operaie, contadine, madri di famiglia – si interrogano sulla loro vita e sul loro ruolo nella societa; sulla salvaguardia dell’ambiente (Il pianeta verde, La crisi e il recente Solutions locales pour un désordre global). Film d’apertura (mercoledì 8 novembre, alle ore 21), Saint-Jacques… La Mecque, del 2005 ma ancora inedito in Italia. Tre fratelli che per incassare la cospicua eredità della mamma sono obbligati a fare a piedi il pellegrinaggio che porta a Santiago de Compostela. Sono un’insegnante che si professa laica, un ricco imprenditore e un alcolizzato filosofeggiante. I tre camminano insieme ad gruppo di altre sei persone, tra le quali un immigrato mussulmano che crede di star andando alla Mecca.
Altra ospite del festival è Dacia Maraini, una delle principali scrittrici del panorama culturale italiano, con le sue opere si è da sempre contraddistinta come paladina della libertà di pensiero, dei sentimenti, di azione, in una società liberata da sopraffazioni e soprusi.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis