Dopo essere divenuto in brevissimo tempo un fenomeno virale sul web e un caso tra gli amanti del genere, il poster italiano di Clown, il nuovo horror prodotto dal maestro Eli Roth, è stato censurato perché giudicato troppo impressionante. Le sale cinematografiche italiane si sono rifiutate di esporlo per scongiurare il rischio di suscitare un forte senso di turbamento tra il pubblico e hanno chiesto a M2 Pictures, distributore italiano del film, di fornire una versione edulcorata del poster originale. Anche il trailer del film è stato giudicato eccessivamente brutale, e sarà protrammato esclusivamente negli spettacoli serali.
Una delle figure più iconografiche del cinema horror torna a terrorizzare l’immaginario degli amanti del genere. Clown è un progetto cominciato per gioco. Fin dai tempi in cui frequentavano la scuola di cinema, il regista Jon Watts e lo sceneggiatore Chris Ford scherzavano sull’idea di fare un film che fosse quanto di più inquietante potessero immaginare: un horror psicologico su un uomo che si trasformava lentamente nel demone di un clown assassino. Ma non avevano mai pensato che ci sarebbe stato davvero qualcuno interessato a produrlo.
Nel 2010, qualche giorno dopo Halloween, hanno deciso di testare l’idea pubblicando un finto trailer di Clown sul loro canale YouTube. Watts e Ford apparivano come sceneggiatori del film, la cui regia portava la firma di Eli Roth, che in realtà però non ne sapeva niente. La scelta di inserire nei titoli il regista di Hostel e Cabin Fever aggiungeva credibilità al trailer e dava un’idea dei raccapriccianti colpi di scena che ci sarebbero stati in quel film di fatto inesistente. L’obiettivo era convincere il piccolo gruppo di sostenitori su YouTube che il progetto di Clown fosse reale, ma neanche la vivida immaginazione di Watts e Ford poteva aspirare a quello che è successo dopo. Il trailer è diventato virale ed è stato ripreso da moltissimi blog horror.
Tutti pensavano che fosse vero e chiedevano quando sarebbe uscito. La voce è arrivata in breve a Roth, che li ha contattati personalmente dopo due giorni dalla pubblicazione del trailer. Watts racconta: “La prima cosa che ho detto a Eli è stata ‘Ti prego, non ci fare causa!’ Ma lui si è messo a ridere e ha detto ‘Non voglio farvi causa, ragazzi, voglio produrre il film!’”.
Mentre Roth si occupava dei finanziamenti, Watts e Ford hanno trasformato la loro bozza nella sceneggiatura di un lungometraggio. Invece di seguire la tendenza dell’horror paranormale, Roth ha condiviso l’idea di Ford e Watts: “Clown doveva essere un film ispirato ai classici della Universal degli anni Trenta e ai body horror contemporanei come La mosca di Cronenberg”. Così, una volta scartato lo stereotipo di un “clown killer” si sono concentrati sulla storia del personaggio, un uomo buono che soccombe a un antico demonio. Consapevoli del fatto che di base i clown ispirano paura, volevano andare a fondo su questa percezione e raccontarne il motivo. Hanno così affondato le origini della storia nella leggenda nordica del Cloyne, un demone di montagna dal volto bianco che attirava i bambini nella sua caverna per divorarli.
Il clown ha dato forfait e la festa per il decimo compleanno di Jack rischia di essere un disastro. Per fortuna Kent, il padre del bambino, trova un vecchio costume da clown e riesce a far tornare il sorriso al piccolo. Finiti i festeggiamenti Kent, esausto, si addormenta con il costume ancora addosso. Il giorno dopo, però, ogni tentativo di togliere trucco, parrucca e costume si rivela inutile: tira, strappa, usa strumenti elettrici, ma non riesce a toglierseli. In un primo momento l’uomo si rassegna a sopportare le strane occhiate della gente mentre va a lavoro vestito da clown; poi qualcosa inizia ad andare storto. Inizia a sentire uno strano cambiamento, è in preda a una fame violenta e incontrollabile e sente il costume fondersi con la sua stessa pelle. Kent, alla ricerca di un modo per liberarsi del costume maledetto, viene a sapere di una terribile leggenda ormai dimenticata. Oggi il clown è un personaggio buffo, ma un tempo il “Cloyne” era un demone che viveva fra i ghiacciai e scendeva nei villaggi per divorare un bambino al mese durante l’inverno. Nessuno si ricorda più del demone, ma quella pelle bianca e quel volto insanguinato sono ancora affamati…
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