Vasto. Nel secondo giorno del Vasto Film Festival serata d’onore per il magnifico veterano Mario Monicelli – 91 splendidi anni compiuti a maggio in Tunisia sul set de Le rose del deserto, in cui ha diretto Giorgio Pasotti, Michele Placido e Alessandro Haber – che ha parlato della sua lunga e fortunata carriera invitando i giovani registi a lottare comunque per esprimersi nonostante lo strapotere del cinema americano. Accanto al maestro toscano della commedia italiana è stata celebrata anche un’esponente di punta della commedia (e non solo) dei giorni nostri, Claudia Gerini, giunta al Festival insieme al suo compagno Federico Zampaglione – leader e anima del gruppo musicale Tiromancino – da cui verrà diretta, a partire dal 21 agosto a Roma, nella commedia noir Nero bifamiliare, debutto alla regia del cantautore. L’attrice romana, reduce da La terra di Sergio Rubini – anch’esso presentato a Vasto – e dalla serie tv “48 ore”, ha annunciato un nuovo progetto, ancora top secret, a cui sta lavorando lo scrittore Giacomo Genzini. L’attrice vestirà i panni della protagonista nel ruolo di un celebre personaggio femminile. In vista anche l’imminente uscita di due importanti film d’autore di cui la Gerini è stata interprete nei mesi scorsi.
Claudia Gerini, cosa racconterà Nero bifamiliare?
Si tratta di una commedia un po’ “nera” che Federico, da sempre grande appassionato di cinema, ha scritto con Rudolph Gentile e che viene prodotta e distribuita da Moviemax. Io e Luca Lionello diamo vita a una giovane coppia di borghesi che comprano, in un elegante comprensorio, la villetta bifamiliare che hanno sempre sognato. Dietro l’idilliaca apparenza della situazione i due si troveranno presto a dover fronteggiare vari problemi, primo tra tutti la presenza dei loro ingombranti vicini, un rumeno e una napoletana anarchici e vitali (Emilio De Marchi e Anna Marcello). Le due case contrapposte finiranno col rappresentare non solo due diversi modi di abitare, ma anche due maniere antitetiche di vivere e di rapportarsi alla realtà ed offriranno lo spunto per una riflessione su quella curiosa combinazione di diffidenza e di attrazione per il diverso che caratterizza il nostro particolare momento storico.
E’ reduce dalle riprese di due importanti film d’autore, La sconosciuta e Viaggio segreto.
Innanzitutto mi fa piacere sottolineare quanto sia questi impegni, sia quelli immediatamente precedenti, siano tutti caratterizzati da un diverso registro. Sono ruoli di donne che mi hanno permesso di cambiare sempre, facendomi sentire in continua trasformazione. Credo sia molto importante per un attore usare tutto quello che ha vissuto come bagaglio personale ma poi dimenticarlo, neutralizzando la propria personalità per entrare davvero nei panni dei diversi personaggi, al di là dei cambiamenti fisici di turno. La Medusa lancerà tra l’autunno e l’inverno sia La sconosciuta di Giuseppe Tornatore – che ho interpretato con la giovane attrice russa Xenia Rappaport, la protagonista, e con Placido, Haber, Favino e la Buy – sia Viaggio segreto di Roberto Andò in cui ho recitato con Alessio Boni, Valeria Solarino ed Emir Kusturica.
Che cosa racconteranno i due film?
La sconosciuta è il film che segna il ritorno di Giuseppe Tornatore al cinema, e racconta le vicende di una ragazza dell’Est che arriva a Trieste – dove il film è ambientato – e vuole entrare a tutti i costi in contatto con me e la mia bambina di quattro anni, fermamente decisa a venire a lavorare in casa nostra come domestica. Alla fine ci riuscirà, e man mano che si scoprirà il suo passato terribile, verrà fuori un bel giallo, duro e avvincente. Mi ha fatto molto piacere anche essere scelta da un regista sensibile come Roberto Andò per Viaggio segreto, girato a Ragusa e dintorni adattando il romanzo “Ricostruzioni” di Josephine Hart (l’autrice de “Il danno”). Qui interpreto Adele, la madre dei due fratelli protagonisti (Alessio Boni e Valeria Solarino), una tipica donna libera e anticonformista degli anni ’70 che vive con estrema naturalezza la passione per suo marito, una passione che la porterà alla morte. Adele rivivrà ai nostri giorni, un po’ mitizzata, attraverso il ricordo dei figli ormai adulti, fino a quando non si svelerà il mistero legato alla sua scomparsa, che tante conseguenze ha avuto nel tempo e nella vita di tutti i personaggi.
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