Dopo la genialità malata del giocatore di scacchi Luzhin, arriva quella di Maria Adelaide. Dal romanzo di Vladimir Nabokov, “The Luzhin Defence”, Marleen Gorris aveva tratto il film omonimo un paio di anni fa, interpretato da John Turturro, Emily Watson e Alfredo Pea. Ma La regina degli scacchi di Claudia Florio, senza mai arrivare in sala nel frattempo, è nata prima del film inglese.
“Ho girato questo film nel 1999. Da allora, a parte il successo ottenuto al Festival di Palm Springs dove è arrivato quinto tra centocinquanta pellicole, il film non è stato mai distribuito”, racconta la regista e sceneggiatrice. Ora La regina degli scacchi, costato 2 milioni e mezzo di €, esce in sala venerdì 14 giugno grazie a Làntia & Audiovisivi. “Ma non sappiamo ancora in quante copie, né in quali zone”, continua la Florio.
In questo progetto, la cui sceneggiatura ha ricevuto nel 1996 il riconoscimento del dipartimento dello Spettacolo del ministero dei Beni culturali, sono intervenuti un cast e una troupe tecnica di grande rispetto. Dagli attori, la brava Barbora Bobulova, Toni Bertorelli, Valeria D’Obici e Ettore Bassi; a due premi Oscar come il compositore Luis Bacalov (migliore colonna sonora per Il postino) e lo scenografo Bruno Cesari (L’ultimo Imperatore e Il talento di Mr. Ripley).
Da cosa è partita l’idea per il film?
Florio. Si tratta di una storia vera, che mi fu raccontata diversi anni fa. La vicenda di una ragazzina che dopo diversi anni scopre di essere stata adottata. La giovane soffrì molto ma poi ne uscì. Naturalmente la ragazza non era una giocatrice di scacchi, la mia è una licenza narrativa, ma praticava un altro sport.
Cosa l’ha spinta a d accettare questo ruolo?
Bobulova. Maria Adelaide è un personaggio molto sfaccettato, è ossessionata dal gioco degli scacchi, nel quale si rifugia per non dover affrontare il suo passato. È raro per un’attrice trovare ruoli di questo genere, è una vera e propria sfida.
Ha mai fatto vedere “La regina degli scacchi” alla donna a cui è ispirato?
Florio. No. Non la conosco direttamente.
Maria Adelaide quando raggiunge un equilibrio emotivo improvvisamente perde l’abilità nel gioco degli scacchi…
Bobulova.Si dice che le giocatrici donne siano brave solo fino ad una certa età…
In che modo si è confrontata con il romanzo di Vladimir Nabokov?
Florio. Ho letto tanti libri e romanzi sugli scacchi… Nabokov non l’ho letto. Sul set abbiamo sempre avuto un consulente di scacchi e Sergio Mariotti, campione di scacchi, ha creato tutte le partite.
Come è riuscita a giocare come un genio?
Bobulova. Mentre ero in tournée con Gabriele Lavia mi fermavo ad ogni circolo per professionisti e giocavo. Toni Bertorelli, mio maestro nel film, invece si è dovuto mettere dei gobbi sulla scacchiera (ride, ndr.).
Perché ha scelto di doppiare la Bobulova?
Florio. Barbora è un’attrice vera, completa, ma durante le riprese ancora non parlava bene italiano. Se dovessi girare ora, non lo farei.
Ha altri progetti?
Bobulova. Farò La cittadella con Massimo Ghini per RaiUno e poi un film , La spettatrice di Paolo Franchi con Brigitte Catillon e Andrea Renzi. È la storia di una triangolo amoroso con due donne. Il mio personaggio non riesce ad affrontare la realtà, proprio come Maria Adelaide. Si limita ad osservare l’uomo che ama. Gireremo ad ottobre.
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