Mancano i kolossal che sbancano il botteghino e assicurano gli incassi più cospicui e, in tempi di coronavirus, l’effetto domino al cinema è devastante: dopo il rinvio dell’uscita dell’ultimo James Bond, originariamente prevista per novembre, il gruppo Cineworld – numero 2 al mondo del settore – ha annunciato la chiusura temporanea delle sale cinematografiche negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che rappresentano circa il 90% del suo fatturato.
Una decisione che, seppure legata alla congiuntura e non definitiva, riguarda quasi 800 cinema e 45mila dipendenti.
È stato il rinvio di No Time to die in aprile a far precipitare la situazione, con l’assenza di blockbuster entro l’anno e i grandi studios che preferiscono rimandare le uscite al 2021. Alcuni non hanno esitato a trasferire le novità sulle piattaforme di video on demand, come ha fatto la Disney per Mulan a settembre.
Anche il seguito di Borat uscirà direttamente su VOD, in considerazione del fatto che Amazon Prime Videos ha recentemente acquistato i diritti di trasmissione.
Nel primo semestre 2020 Cineworld ha accusato una perdita di 1 miliardo e 580 milioni di dollari, per un crollo del fatturato pari al 67%: una crisi che ha convinto il gruppo alla chiusura temporanea delle sale e inaugurato una nuova stagione di incertezze per il mondo del cinema.
Le riprese di Furiosa sono state interrotte dopo che il regista George Miller è risultato positivo al Covid. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, al momento Miller si trova in isolamento nella sua casa a Sydney, in Australia. I lavori non riprenderanno prima del 15 agosto
Il decreto legge pubblicato il 16 giugno conferma il venir meno dell’obbligo di indossare la mascherina nei cinema e nei teatri. “Finalmente si torna a fruire lo spettacolo del grande schermo in libertà e sicurezza” è il commento a caldo di Mario Lorini, presidente ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema)
“L’Unione Editori e Distributori Cinematografici Anica ritiene molto grave la decisione del Governo di prorogare l’obbligo dell’uso di mascherine FFP2 nella sale cinematografiche italiane fino al 15 giugno”: è ciò che si legge nella dichiarazione del presidente dell’Unione Editori e Distributori Anica Luigi Lonigro
L’ANEC, l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema, in una nota prende posizione sulle anticipazioni che trapelano sulle misure che saranno varate nel pomeriggio