Centoventi anni fa – esattamente la sera del 9 luglio 1896 – il Cinématographe Lumière faceva la sua prima apparizione a Venezia, con la proiezione a un passo da Piazza San Marco, nel Teatro Minerva, di un programma composto da 15 “vedute”. Ma è solo il 21 agosto successivo che vi compaiono per la prima volta 3 film realizzati a Venezia: Approdo di una gondola ai santi Giovanni e Paolo, I vaporetti a Rialto e I leggendari piccioni di San Marco, seguite poi da altre nei giorni seguenti. Per celebrare questa importante ricorrenza, in occasione della serata di Pre-apertura della 73. Mostra, martedì 30 agosto, ore 20.30, in Sala Darsena al Lido, prima della proiezione del restauro di Tutti a casa di Luigi Comencini, verrà offerto al pubblico un programma composto da ben nove “vedute” realizzate a Venezia dagli operatori del Cinématographe Lumière, commentate in sala dal direttore dell’Institut Lumière di Lione, Thierry Frémaux.
I film, che appartengono a tre annate successive (1896-98), sono: Arrivée en gondole, 1896, N°291 Pigeons sur la place Saint-Marc, N°292 Tramway sur le Grand Canal, 1896, N°293 Grand Canal avec barques, 1896, N°294 Panorama du Grand Canal pris d’un bateau, 1896, N° 295 Panorama de la place Saint-Marc pris d’un bateau, N°296 Venise, place Saint-Marc, 1897, N°430 Arrivée en gondole des souveraines d’Allemagne et d’Italie au palais royal de Venise, 1898, N°1058 Départ en gondole, 1898, N°1059
Alla speciale serata-omaggio di pre-apertura sarà invitato il pubblico di Venezia attraverso la collaborazione con i quotidiani “Il Gazzettino”, “La Nuova di Venezia e Mestre” e il “Corriere del Veneto”.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"