Il 24° Festival CinemAmbiente si svolge sia in presenza a Torino, dall’1 al 6 ottobre 2021 al Cinema Massimo – Museo Nazionale del Cinema, sia online. A partire dal giorno successivo alla proiezione in sala, i film saranno disponibili, fino al 13 ottobre, sulla piattaforma OpenDDB, che avrà una capienza di 500 accessi per ciascun titolo.
Accompagnata dal claim “Time for Change” – che focalizza l’attenzione sulla necessità improcrastinabile di avviare una transizione ecologica in grado di contenere ulteriori effetti devastanti dei cambiamenti climatici – l’edizione 2021 presenta 89 film, in arrivo da oltre 30 Paesi. Due le sezioni competitive. Il Concorso documentari presenta 10 film selezionati tra la migliore e la più recente produzione internazionale di cinema ambientale. Tra questi, il film inaugurale, Animal, del regista francese Cyril Dion, che a cinque anni dal successo di Demain, allarga lo sguardo dai cambiamenti climatici all’emergenza del collasso della biodiversità, e The Ants & the Grasshopper, firmato dal pluripremiato regista inglese Zak Piper e da Raj Patel, l’autore di I padroni del cibo, economista e scrittore tra i massimi studiosi della crisi alimentare mondiale.
Il Concorso cortometraggi vede 20 titoli in gara, provenienti da quattro continenti, specchio di un cinema “breve” in costante crescita e diffusione in ogni parte del mondo come strumento di immediata denuncia e rappresentazione delle emergenze ambientali del territorio. Tra le sezioni non competitive, Made in Italy, un’ampia vetrina di 40 film riservata alla più recente produzione nazionale di cinema ambientale, in grande crescita negli ultimi due anni nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria: un viaggio, geografico e umano, tra le emergenze del nostro Paese, le sue bellezze (spesso sfigurate), le esperienze di chi ha trovato una propria via verso la transizione.
Nella sezione non competitiva Panorama internazionale, una selezione di 16 film, tra corti, medi e lungometraggi non inediti in Italia, ma ritenuti, per la qualità della realizzazione o l’incisività dei temi trattati, meritevoli di un’ulteriore circuitazione. Tra i titoli proposti, per lo più di recentissima produzione, anche un classico da riscoprire, Serengeti non morirà, premio Oscar nel 1960, e il documentario presentato nella serata di chiusura del Festival, Legacy, il nuovo film-testamento di Yann Arthus-Bertrand, l’autore francese tra i massimi esponenti mondiali della fotografia e del cinema ambientali, a cui quest’anno il Festival assegna il premio alla carriera Movies Save the Planet.
Molti gli appuntamenti collaterali alle proiezioni. Tra gli Ecoeventi di quest’edizione: incontri, presentazioni di libri e di progetti, “conversazioni sul mondo che verrà” con scrittori ed esperti, iniziative alla Mole Antonelliana (visioni in VR, una mostra fotografica dedicata a Il Quinto elemento) e due panel: uno dedicato a “Il cinema ambientale oggi”, in cui registi e studiosi discuteranno della trasformazione di un settore in crescita accelerata, e l’altro a “Un festival più verde” – organizzato in collaborazione con AFIC — in cui direttori di festival e rappresentanti di enti e istituti di ricerca si confronteranno sul progetto finalizzato all’elaborazione di un protocollo green per la riduzione dell’impatto ambientale delle manifestazioni culturali.
L’ingresso e l’accesso a tutti gli eventi del Festival sono gratuiti. Le proiezioni al Cinema Massimo e online su OpenDDB sono a prenotazione obbligatoria, che si può effettuare sul sito www.cinemambiente.it. La prenotazione in sala è consentita per max 2 persone. L’ingresso alle proiezioni e agli eventi del Festival sarà consentito solo dietro presentazione del Green pass.
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