Cinema in formato Bignami al 242 Short Film Festival


“Ciò che serve a un corto è soprattutto il dono della sintesi. Se la speranza è quella di andare in sala prima di un film, non si possono superare i sette minuti, specie oggi, che i lungometraggi tendono a durare sempre di più. Bisogna imparare a ‘bignamizzare’ il cinema”.
A usare questo pertinente neologismo è il regista Sergio Martino, presidente di giuria della 4a edizione del Festival Internazionale di Cortometraggi 242 Short Film Festival organizzato da ICS Company in collaborazione con 242 MovieTv, che quest’anno oltrepassa i confini virtuali della rete e approda alla Casa del Cinema di Roma, con proiezioni aperte al pubblico dal 3 al 5 dicembre.

A fianco a lui ci saranno Benedetta Caponi (Mikado Film), Michele Totti (Colorado Film) e Chiara Valenti Omero (Direttore Artistico di “Maremetraggio”).
“La nostra mission – spiega Marcello Conte, direttore artistico di 242 Movie tv – è quella di mettere registi e sceneggiatori indipendenti in contatto con aziende che possano finanziare le loro opere, con premi o veri e propri contributi. E, nel mentre, li diffondiamo sul web. Da Youtube in poi, il video online è stato sdoganato, oggi è possibile anche vedere filmati in HD in rete. La tecnologia l’hanno inventata loro, noi l’abbiamo applicata alla professionalità. Perché mentre chiunque può imbracciare una videocamera e improvvisarsi regista postando la propria opera su Youtube, noi effettuiamo una selezione accurata”.

“Sono molte le piccole realtà che, in sinergia con le più grandi, possono davvero rappresentare una risorsa al servizio della cultura – dice Edoardo Del Vecchio in rappresentanza della Provincia di Roma , che patrocina l’evento assieme alla Regione Lazio, al Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Rai Trade e a Cinecittà Luce – Nel nostro paese manca una politica industriale precisa sul settore cinema. Mancano leggi a livello nazionale e regionale. Bisognerebbe mettere al centro del discorso soprattutto il miglioramento della distribuzione”.

Ma qual è l’archetipo di un corto ideale? Prova a rispondere Chiara Valenti Omero: “Per partecipare a Maremetraggio un corto deve aver vinto almeno un concorso nell’anno precedente. E’ già una bella preselezione, ma anche così la produzione è vastissima. Personalmente vado “di pancia”: scelgo i corti con un’idea forte alla base, che nel giro di pochi minuti, tra gli 8 e i 12, sappiano sviluppare la storia e farti arrivare una sensazione, che a volte in un film di due ore si perde”.

“Sarà deformazione professionale – commenta ancora Martino – perché io ho fatto soprattutto cinema di genere, di quello prima bistrattato e poi fin troppo rivalutato, probabilmente grazie alle “follie” di Tarantino. Ma per me il corto ideale deve essere scevro di intellettualismi e arrivare diretto al pubblico. Di Antonioni ce n’è solo uno. Ebbi la fortuna di frequentare Fellini, perché il mio medico era suo cognato, e una volta gli chiesi: ‘Cosa la convince, in definitiva, a fare un film?’, e lui, tranquillo: ‘L’anticipo del produttore!’. E se lo diceva Fellini…Questo per dire che un film deve essere sempre pensato anche per una fruibilità commerciale. Io ho girato dei film a episodi, soprattutto commedie – racconta poi divertito, stimolato da Stefano Piccirillo, dj di Radio Kiss Kiss e “provinatore” del festival, che modera la conferenza – che non sono proprio dei corti, ma tornavano comodi perché permettevano di mettere insieme tanti attori famosi senza che litigassero per le inquadrature. E poi si giravano in due settimane. In 40 gradi all’ombra sotto il lenzuolo riuscii a coinvolgere perfino Marty Feldman, il cui nome fu naturalmente usato in maniera massiccia per la campagna di lancio. Poi però gli americani ci restavano male, perché apparivano molto più spesso Montesano e Lionello. Il cinema è davvero una risorsa – commenta poi il regista – oggi più che mai con le nuove tecnologie, da Internet ai cellulari. Con uno stato che taglia la cultura in maniera miope, le iniziative dei privati diventano più che mai fondamentali. Pensate agli USA e a come, grazie al cinema, hanno diffuso la loro cultura. Se il McDonald non fosse apparso nei film americani, da noi non sarebbe mai arrivato. Purtroppo – scherza infine – hanno esportato anche l’abitudine del popcorn al cinema, che io trovo orribile, perché sono cresciuto con bruscolini e mostaccioli”.

Interviene poi la madrina della kermesse, la bella e brava Daniela Virgilio, recentemente vista nella serie tv di Romanzo Criminale: “Molte delle mie soddisfazioni più grandi le devo proprio ai corti – dice l’attrice – proprio grazie a un corto sono giunta al Festival di Venezia”.
Al 242 Short Movie partecipano diversi corti interpretati da volti noti, da Veglia di Michele Rho, con Giuseppe Cederna, a Matilda di Fabrizio Livigni, con Giuseppe Battiston. “Certo una faccia conosciuta aiuta un prodotto a suscitare interesse – commenta la Virgilio – ma pensate al paradosso di Romanzo Criminale: uno dei punti di forza della serie è che all’inizio noi del cast eravamo totalmente sconosciuti. In questo modo la gente si identifica più facilmente coi personaggi. Tutti dicono che Romanzo è un evento, noi vorremmo invece essere un esempio. Lo slogan della promozione è “il crimine paga”. Per noi, a pagare è stata la qualità. Quando hai il supporto dei tecnici, dei capireparto, dei costumisti e la massima libertà da parte della produzione, puoi davvero far bene il tuo lavoro. Ci hanno lasciato fare scelte forti: dall’uso del romanesco, alle scene di sesso per niente edulcorate, all’uso delle parolacce. E la serie ha avuto un successo straordinario in tutta Italia e anche all’estero. Quando è passata in chiaro, ha perso la sua forza, perché alcune sequenze sono state ridoppiate o tagliate, con tutto che eravamo in fascia protetta”.

“Anche per questo – aggiunge Martino – a volte attori conosciuti scelgono di partecipare a dei corti, magari gratis o rinunciando a parti cospicue dei loro compensi. Si possono fare cose che in tv o al cinema non ti permettono di fare, perché c’è sempre dietro, a decidere, il dirigente o il produttore di turno”.

242 Short Movie gode anche del supporto del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, che ha conferito al Festival una medaglia quale suo premio di rappresentanza.
Durante il Festival verranno proiettati i 22 cortometraggi finalisti, giunti da tutto il mondo. Quattro i riconoscimenti che saranno attribuiti durante la serata finale: Il Premio della Giuria al miglior cortometraggio; il Premio attribuito da Rai Trade; il Premio al miglior regista italiano. Tutti i film sono visionabili su 242movietv.com.
CinecittàNews è Internet Media Partner del festival.

autore
25 Novembre 2010

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