CANNES – L’importanza dello studio del cinema a scuola è un tema che, da noi in Italia, da molto si discute e anche di recente è tornato in auge, dopo uno stimolo in tal senso da parte di Pierfrancesco Favino, in occasione dei David di Donatello 2021: l’articolazione dello studio della materia sarebbe da pensare non solo come formazione specialistica, ma qui il tema è complesso e altro, seppur il Festival di Cannes dedichi una sezione alle opere provenienti dalle scuole di cinema, quest’anno 490 dal mondo, che hanno sottoposto 1835 film, per raggiungere poi la short list dei 17 in concorso.
La Giuria dei cortometraggi e della Cinéfondation, composta da Sameh Alaa, Kaouther Ben Hania, Carlos Muguiro, Tuva Novotny, Nicolas Pariser e Alice Winocour, ha così scelto di assegnare i 4 riconoscimenti, di cui un ex aequo:
Primo Premio
L’enfant Salamandre (The Salamander Child) di Théo Degen, Belgium
Secondo Premio
Cicada di Yoon Daewoen, South Korea
Terzo Premio, ex aequo
Prin Oras Circula Scurte Povesti De Dragoste (Love Stories on the Move) di Carina-Gabriela Dașoveanu, Romania
Cantareira di Rodrigo Ribeyro, Brasile
Consacrati al festival i talenti cresciuti nell’incubatore torinese e premiati 3 film sviluppati dal TFL, laboratorio internazionale del Museo Nazionale del Cinema che dal 2008 ha raccolto 11 milioni di euro di fondi internazionali
E' diventata subito virale la reazione di Nanni Moretti alla mancata vittoria a Cannes per il suo Tre piani. Il regista ha postato su Instagram una sua foto in cui appare 'invecchiato di colpo' con una didascalia scherzosa: "Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto se un tuo film partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro film, in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di colpo. Sicuro".
Premiato a Cannes con il Docs-in-Progress Award tra 32 opere internazionali, Cent'anni di Maja Doroteja Prelog, coproduzione che coinvolge anche il cagliaritano Massimo Casula con la sua società di produzione Zena Film
Il giapponese Drive my car di Ryûsuke Hamaguchi ha ottenuto sia il Premio della critica internazionale che quello della giuria ecumenica