Christian De Sica


C. De SicaArriva venerdì nelle sale con 200 copie, distribuito da 01 e prodotto dai fratelli De Angelis, The Clan il nuovo film diretto da Christian De Sica, che lo interpreta con Paolo Conticini, Sebastien Torkia, Linda Batista, Andrea Osvart e Max Tortora. Costato sei milioni e mezzo di euro, il film è stato girato tra Roma, Sofia e Las Vegas.

De Sica, che genere di film ha realizzato?
Non è un musical, ma decisamente una commedia simile a Shall we dance. In Italia non si fa più cinema di genere, non si realizzano più thriller, né spaghetti western, nè tanto meno film musicali. The Clan è una storia divertente e senza parolacce, che ho scritto con Fausto Brizzi e Marco Martani: loro mi avevano chiesto di scrivere un musical per il teatro sulla vita di Frank Sinatra, memori ancora del mio spettacolo al Sistina che tuttora è campione d’incassi.

Cosa racconta il film?
E’ la storia di due meccanici, Franco, da me interpretato, e Dino, alias Paolo Conticini, proprietari di due leggendarie Harley Davidson, con le quali rincorrono il sogno americano e sbarcano a Las Vegas. In realtà, sono solo due poveracci, perseguitati dal proprietario del loro locale (Max Tortora), al quale non pagano da due anni l’affitto. Paolo è un po’ l’alter ego di Boldi: solo che con Boldi sono io che comando, mentre con Paolo prendo sempre lezioni.

P.Conticini, C. De Sica, S. TorkiaCome ha scelto il cast?
Sono tutti amici, c’è anche un cammeo di Nadia Rinaldi. Poi, c’è la bella e brava Andrea Osvart, nelle vesti di Patricia, l’americana che sogna di sposarsi e venire in Italia con il fidanzato Sammy (Sebastien Torkia), pieno di talento, che nel film fa il clone di Sammy Davis Jr., io quello di Frank Sinatra e Paolo imita Dean Martin.

Si è ispirato a suo padre Vittorio per l’interpretazione?
No. Recitando pensavo più a Sordi, tra citazioni di classici della commedia italiana, da Un americano a Roma al Conte Max. Però, mio padre lo ricordavo soprattutto da regista, quando con la sua voce che usciva dal megafono riusciva a far zittire un intero basso naoletano. Io ho fatto la stessa cosa a Las Vegas, ma con più difficoltà.

 

In conferenza stampa il sindaco Walter Veltroni ha detto che lei passerà alla storia con i suoi film. E’ d’accordo?
Ringrazio Veltroni, che da amico e ammiratore ha voluto essermi vicino, ma spero pure che prima o poi le buche di Roma verranno riparate, perché è terribile andare in giro sulle strade capitoline con la moto.

Prossimi progetti?
Rifaremo The Clan a teatro nel 2006, con la regia di Franco Miseria, che nel film cura le coreografie e con lo stesso cast. E a giugno, inizierò a girare la fiction Rai Lo zio d’America 2.

autore
08 Marzo 2005

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