E’ ufficiale il poster del documentario Chiara Ferragni – Unposted di Elisa Amoruso, una produzione Memo Films, Sapopa e Rai Cinema in collaborazione con Amazon Prime Video, che arriverà in sala il 17, 18 e 19 settembre con 01 Distribution.
Chiara Ferragni, 31 anni, 15 milioni di follower, secondo la rivista ‘Forbes’ prima influencer al mondo nel campo della moda, in pochissimo tempo è diventata un’icona, di stile, di eleganza, di vita. Nell’era dei social network, in cui la popolarità conta più di qualunque altro valore, avere milioni di fan virtuali è un potere immenso, che stravolge ogni forma di comunicazione e porta ad avere successo attraverso una strada apparentemente facile. Il 2018 per Chiara Ferragni è stato un anno denso di avvenimenti: la nascita del figlio Leone, il matrimonio con il rapper Fedez, la decisione di condurre in prima persona entrambe le società che ha fondato, la Tbs Crew e Chiara Ferragni Collection, diventando Ceo di entrambe, l’aumento sempre più rapido e incessante di follower. #Chiaraneverstop è un hashtag che ricorre nei suoi post e si addice perfettamente ai ritmi sempre più incalzanti che Chiara ha affrontato negli ultimi mesi.
Il racconto segue le tappe di questa crescita, personale e professionale, scandita dalle stagioni che si susseguono e dalla vita frenetica della fashion blogger tra le più influenti del mondo. Ma chi è davvero e come si diventa Chiara Ferragni? Che ruolo hanno i mass media, nell’epoca della rivoluzione culturale dei social? Quali sono le aspettative delle ragazze che sognano di diventare Chiara Ferragni e a quale modello femminile aspirano?
Queste sono solo alcune delle domande a cui il film intende dare una risposta. Chiara Ferragni incarna perfettamente un fenomeno che il film indaga e approfondisce attraverso interviste a giornalisti, scrittori, sociologi, docenti di Harvard come l’avvento dei social network abbia trasformato radicalmente, oltre alle nostre vite personali, il mondo dei media e quello del business, influenzando anche le sfere della politica. Non esiste più nulla di irraggiungibile, grazie al web, ogni obiettivo sembra improvvisamente possibile e il vecchio modo di pensare appartiene a una realtà che sembra svanire giorno dopo giorno. Il film indaga questi temi in una forma narrativa contemporanea, dai molteplici linguaggi, in cui le interviste dirette si mescolano a scene che raccontano momenti significativi della vita di Chiara, a materiali di repertorio presi direttamente dalla società virtuale, il favoloso mondo di Instagram, di cui lei è la regina indiscussa.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni