Checco Zalone: “Io e Clooney insieme, che ridere”


MONTE-CARLO. Esordio da record per il ragazzone più politicamente scorretto della tv italiana. 430 sale per il suo Cado dalle nubi, film Medusa in cui interpreta un giovane cantante, che sogna il successo nel mondo dello spettacolo, e parte dalla Puglia per raggiungere Milano. Dove si troverà, suo malgrado, a fare i conti con i preconcetti leghisti del padre della ragazza di cui s’innamora, un cugino che scopre inaspettatamente gay, e la droga facile di cui fino a quel momento sapeva poco e nulla.

Ospite del Monte-Carlo Film Festival, dove il film è fuori concorso, Checco Zalone, al secolo Luca Medici, è la star attesa al pari di George Clooney, che il festival invece lo chiude con il suo Up in the Air. E questo abbinamento è la cosa che lo ha fatto più sorridere: “Se di mestiere fai il comico – rivela – sono poche le cose che riescono a divertirti. Ma quando alla radio stamattina ho sentito che presentavano il festival della commedia e parlavano di me e Clooney insieme, come delle due star del festival, ho riso di cuore. Ora mi devo solo procurare una Canalis”.

E Cado dalle nubi, in cui Zalone ha collaborato anche alla sceneggiatura, nasce da uno spunto autobiografico. Anche il comico, infatti, è di origini pugliesi e a Milano è approdato anni fa e dopo una laurea in giurisprudenza, col sogno di fare il jazzista. Salvo poi ritrovarsi a diventare, dopo un provino quasi del tutto casuale, il fenomeno del momento. Una sorta di “Borat” all’italiana, che a furia di canzoni sgrammaticate è capace di dire le cose più tremende, con una finta ignoranza e un’ingenuità che lo rendono inattaccabile. Come del resto lo è anche il personaggio che interpreta nel film, un candido che si muove nel mondo quasi per sbaglio. E riesce a fare il verso alla Lega, mentre scambia la statua di Alberto da Giussano per un Power Ranger, o la sacra ampolla con l’acqua del Po per un contenitore delle urine.

E l’esperienza da attore gli è piaciuta talmente tanto, da dirsi pronto da subito, se anche il botteghino gli darà ragione, a fare un nuovo film. “A differenza dello spettacolo dal vivo, dice, al cinema c’è la possibilità di rivedersi tutte le volte che si vuole. E questo dà un grande vantaggio, quello di osservare e correggere i propri errori”.

Il film è diretto da Gennaro Nunziante, già autore di testi comici e sceneggiatore per D’Alatri (La febbre e Commediasexi), che qui è al suo esordio da regista. Ma non è stato un lavoro difficile, spiega, perché Zalone lo conosceva già e perché “lui è bravo a tenere i tempi in scena”. E di Checco-attore ha apprezzato soprattutto la capacità di dare spazio anche agli altri interpreti, senza pretendere di accentrare troppo il film su di sè.

Produttore di Cado dalle nubi è la Taodue di Pietro Valsecchi, che realizza da anni alcune delle fiction di maggiore successo in Italia, da RIS, a Distretto di polizia o I liceali e che ha anche prodotto Un eroe borghese e Il grande sogno di Michele Placido. Ma la commedia e un personaggio come Checco Zalone, sono per la Taodue una vera novità. Che si scopre essere spuntata fuori da una passione. Quella del figlio adolescente di Pietro Valsecchi, che del comico pugliese di ‘Zelig’, e della sua proverbiale irriverenza, è un vero fan.

autore
26 Novembre 2009

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