Basta stop e messe in discussione, la riforma dello spettacolo dal vivo deve andare avanti. Dopo la sentenza del Tar che ha annullato il decreto ministeriale, bloccando anche le erogazioni del fondo unico per lo spettacolo, e la successiva sospensiva del Consiglio di Stato ottenuta a stretto giro dal ministro Franceschini, arriva da una lettera firmata da oltre cento nomi della cultura e dello spettacolo, da Franca Valeri a Michele Placido, passando per Nicoletta Braschi, Claudio Santamaria, Rocco Papaleo, l’appello a governo e parlamento perché non non vengano vanificate le novità della riforma e si arrivi presto anche a una legge quadro per il settore. Nel lungo appello presentato al ministro dal presidente dell’Agis Carlo Fontana, attori, registi, intellettuali, scendono in campo per difendere i principi della riforma. “Le 100 personalità che mi hanno scritto per sostenere la riforma dello spettacolo ci impegnano ad andare avanti”, ha risposto il ministro di Beni culturali e turismo Dario Franceschini con un tweet.
I rappresentanti dell'industria italiana dei cartoni animati si sono espressi contro la revisione del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi
L'allarme delle piccole e medie imprese in un comunicato congiunto di AGICI e CNA in merito alla riforma del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi
100 Autori, ANAC, AIR3 e WGI esprimono contrarietà per i pareri espressi dalle Commissioni Cultura e Telecomunicazioni della Camera e chiedono un tavolo permanente governo-industria
Dal film Il più bel secolo della mia vita è nata la proposta della senatrice di M5S Elisa Pirro per abolire la legge che impedisce di fatto ai figli adottivi di conoscere i genitori biologici